di Emanuela Macrì
Secondo un aforisma di qualche decennio fa Ogni volta che cadi, raccogli qualcosa. Secondo il Guzzon-pensiero di fine stagione 2024, e dopo un paio di arate a bordo pista (se non le ricordate, QUI ne abbiamo parlato e sorriso, visto il loro ottimo e inaspettato esito), “si raccoglie, eccome!” Cosa? Tutta roba utile: esperienza, pazienza, consapevolezza.
Esperienza, quella dei due Zip SP che lo hanno accompagnato nelle stagioni 2023 e 2024 con il motore 94cc con cui ha, rispettivamente, sfiorato il titolo per poi laurearsi campione nel Trofeo Nazionale Scooter Velocità e che ora si apprestano a montare due motori 70cc. “Due mezzi prestanti che lascio, con tranquillità, nelle mani di Giacomo Spadoni nel Girone Nord del Trofeo ScooterMatic e ad un altro pilota che sarà il terzo del Guzz Garage formato 2025. Anche se, ad oggi, non c’è la sicurezza di un nome.”
Pazienza. Tutta impiegata “al lavoro sul Piaggio Diesis, utilizzato nella Malossi World Cup 2024 a Varano de’ Melegari, per un progetto in essere, che piano piano sta prendendo forma e che nella stagione dei Trofei Malossi alle porte monterà il nuovo motore 100cc. Un lavoro di sviluppo portato avanti con Marco Lazzoni, il mio sospensionista, con cui stiamo sistemando la ciclistica: lavorare sui materiali Malossi è pane quotidiano e il motore, di fatto, non è un’incognita mentre il nuovo telaio lo è.”
I due mezzi, in effetti, sono decisamente diversi “per peso e geometria. Per una forcella doppia e un cerchio da 12 che lo Zip non hanno.” Un’impresa. “Una spinta. Per tornare a lavorare. I materiali Malossi, si sa, hanno livello già alto quando escono dalla confezione. E qui c’era voglia di mettersi, adoperarsi a trovar soluzioni.” Stato avanzamento lavori? “Siamo fiduciosi”.
Con la consapevolezza “di dover esser costanti, cercando di mantenere la calma. Partiamo con lo svantaggio di pochi mesi di sviluppo contro l’esperienza pluriennale dello Zip ma con la necessità di difendere il titolo di categoria.” Asso nella manica di Andrea Guzzon? “Due stagioni intere all’attivo. E qualche errore da non ripetere. Ho imparato a darmi tempo. Di prendere il ritmo di una progressione diversa, senza fretta alcuna o forzatura. Di leggere meglio la gara e valutare i punti forti e deboli degli avversari.”
Fondamenti che nel 2023 erano mancati. “Troppa foga che mi ha portato a qualche caduta di troppo e troppi punti lasciati a terra. Nella scorsa stagione sono riuscito a limitare un po’ i danni a livello di guida. Ci hanno pensato, però, un problema tecnico nella gara di Binetto e la scivolata a Magione a mettere qualche punto di domanda.” A posizionarli accanto ai nomi di Ignacio Roman e Diego Guerra, principali avversari. Mentre dietro ai nomi dei circuiti di Modena e Cervesina han trovato posto due bei punti esclamativi (per capire, vale il rimando al link di cui sopra).
Insieme a qualche punto fermo, per il 2025. Già, perché Ogni volta che cadi, raccogli qualcosa. La forza di rialzarti, quella di (ri)prendere la posizione e, a quanto sembra, anche qualche appunto: nonostante si dica che “l’erba del vicino è sempre più verde” par cosa certa che non sia strettamente necessario un controllo sul posto. Non durante la gara, almeno. Vero Guzz?