Lorenzo Marinaro, le prove (superate) in Malossi Racing Academy

di Emanuela Macrì

Ai Trofei Malossi c’era capitato per caso. A Cervesina, lo scorso anno, per vedere dal vivo Andrea Guzzon. Nel paddock che poi, non per caso ma per davvero, lo catturerà. “L’atmosfera mi è piaciuta, tutta e subito. Ho preso confidenza e sentito dal primo momento che ci stavo bene.” E come molte delle cose che accadono per caso e poi finiscono per cambiarti la vita anche questa storia non è da meno. Lorenzo Marinaro, diciassettenne di Viareggio, conferma. “Oggi sono un pilota della Malossi Racing Academy.” 

In una stagione iniziata subito a bomba, a Modena. Un appuntamento con l’incerto, con un gruppo che non ti scegli, con una tuta e un casco che ti aspettano “e che caldo la prima volta che li indossi! Sai, gioca un po’ (molto) l’agitazione e la felicità. Mischiate insieme. E poi quello è un momento in cui non puoi contare sulla solidarietà perché ancora non conosci nessuno.” 

Beh una bella prova già questa. “Per uno come me, decisamente! Ero spaventato, all’inizio, dal fatto di dovermi misurare con persone sconosciute. È in generale una cosa che sempre, ovunque, mi mette un po’ di ansia. Ma l’Academy riesce a lavorare anche su questo. Perché non hai nemmeno il tempo di pensare. La giornata, le giornate, sono piene. Ed entrare in pista, provare il mezzo, divertirmi e confrontarmi con gli stessi che mi mettevano timore all’inizio mi ha sciolto. Rilassato.” Uscire dal guscio e fare gruppo, quale primo passo. 

Anche se la prova vera sarà quella sull’asfalto. Bagnato. “Quando ho visto la pioggia mi son detto Vabbeh, prendiamoci l’acqua subito così poi quando verrà il sole abbiamo già un bel bagaglio di esperienza. Via il dente via il dolore.” A proposito di prove da superare. “E superata. Bene. Anche se con una caduta ma anche quella fa esperienza. Ci stava e alla fine mi ha fatto beneE poi ero troppo occupato a capire e godermi il Dragster, un mezzo leggero ma molto stabile, bello da guidare. Anche con la rain!”

Debutto tutto bene, dunque. E a Magione? “In Umbria ho trovato una pista che mi è piaciuta davvero tanto, bella tecnica. Con quella fine del rettilineo di partenza da staccata piena e curva1 con una gran bella percorrenza. Mentre l’ultima curva eh, quella mi ha messo un po’ in crisi. Ci han pensato poi i coach a consigliarmi.” E non solo sulla modalità migliore per affrontare la curva. “Luigi (Pannone NdR) mi ha spronato a dar una bella manata al gas. L’ho ascoltato!” 

Anche se il tema su cui sta lavorando di più “è la concentrazione. Il focus mentale. Sto imparando tanto ed è un aspetto, un argomento che mi serve tanto in pista quanto fuori. Sto crescendo davvero in Academy!” E non lo avrebbe pensato Lorenzo. “Confrontarmi con il gruppo, relazionarmi con le telecamere e riuscire ad essere me stesso. Affrontare le insicurezze e superarle. Tutto questo va oltre ogni classifica.”

Vabbeh ma pensiamo, comunque, a un podio stagionale personale. Cosa mettiamo sui gradini? “Di sicuro la grattatina di ginocchio sull’asfalto. Però, però, sarebbe più importante finire la stagione mantenendo il rapporto con tutti, dai coach ai compagni. E con il mondo dei Trofei Malossi. Che non deluso le mie aspettative, anzi. Mi ha fatto bene fin dall’inizio e continua. Dai, è il mio posto!” Perché come molte delle cose che accadono per caso, poi finiscono per cambiarti la vita. E la Malossi Racing Academy è tra queste.