Ivan Giussani, quanto rock a Cervesina!

di Emanuela Macrì

Cervicale in acuto e braccio destro che urla vendetta. Due note stonate in una domenica di gare, una di quelle con il cielo incerto e una classifica generale da non trascurare. Ma se a dirigere l’orchestra c’è Ivan Giussani allora no, potrebbe essere un’altra musica. Ne potrebbe nascere un concept album. Molto rock. Pronti con il volume up?

No, niente cartella clinica alla mano. Però l’abbiamo visto tutti arrivare in circuito un bel po’ acciaccato. E pensare che no, una giornata intera di gare non la poteva reggere. Poi ci siam distratti un attimo ed eccolo lì con il suo Dragster Italjet numero 3 davanti a tutti. In gara2 e sul podio. E no, lo so a cosa state pensando. No, nessuna allucinazione rock-punk. Tutto vero.

Nelle libere ho iniziato bene ma poi una scivolata – forse ho esagerato con le slick su una leggera pioggerella – sull’asfalto decretava anche una caduta dei tempi.” Giro di basso… “Ma poi in qualifica andrà meglio.” Andrà a 71 millesimi dalla pole di Valentino Corsi, il leader della classifica generale, per una seconda casella in griglia. “Meglio” appare un po’ ristretto come autogiudizio (NdR).

In griglia ero contento. Soddisfatto della prima fila e motivato dal fatto di non esser solo. Che ci fosse qualcuno lì con me e per me. Una situazione vissuta solo a Modena e che mi ha dato tanta carica.” La mia banda suona il rock, dunque. Eccome! Come? Con una prima finale tutta davanti con Corsi e Lembo “ed io in una terza posizione che pensavo di poter ribaltare nel finale con un secondo posto sotto bandiera.”

Ma “non avevo tenuto conto della guida, incisiva, di Lembo. La mia è, forse un po’ più contenuta rispetto a quella dei miei compagni/avversari, soprattutto nei sorpassi. Meno sfrontata. Per questo anche nei tratti dove ero più veloce poi mi trovavo a frenare, anche con decisione. Per non azzardare manovre rischiose.” Un terzo piazzamento sarà, comunque, già tanta roba. In quelle condizioni.

La schitarrata di Giussani, però, arriva in gara2 “dopo che, in una botta sola, mi passano tutti e due. Reagisco, con una botta di adrenalina e decido di infilarmi allo stesso modo. All’ultimo giro, dopo una sfida a tre tiratissima. Approfittando del momento in cui loro sono impegnati in una battaglia a due per il primo posto, arrivo io.” Arriva, trova il varco. Si mette davanti a tutti e lì rimane fin sotto bandiera.

Per un primo posto nella seconda frazione di gara che per somma di punti lo porta dritto sul primo gradino del podio. Per alzare una coppa che è la nota più alta di un fine settimana davvero da opera rock. Iniziato scivolando per poi salire di tono. Passando da una casella numero 2 in griglia alla posizione numero 1 in classifica di giornata.

Un album doppio, se vogliamo. Perché il weekend di Cervesina ha riassunto e fatto il paio con la sua stagione. Aperta su toni bassi “un po’ per scaramanzia ma soprattutto perché non avevo idea del livello degli altri e di quello che potevo fare. Dove potevo arrivare.”  In alto. Molto in alto. Ora lo sa. E noi con lui.