Trofei Malossi, a Magione acqua e fuoco in un’unica soluzione

di Emanuela Macrì

Se volessimo trovare una formula unica per definire questi Trofei Malossi e la loro 33ma edizione, la missione fallirebbe al primo tentativo: troppe le variabili a insidiare le costanti e fare i conti con i fattori determinati. Prendiamo quale esempio la terza gara del Girone Sud, quella disputata nell’infuocato fine agosto dell’Autodromo dell’Umbria di Magione, e sfidiamoci nel posizionare tutti gli elementi che l’hanno caratterizzata in una formula di pura fantasia, che chiameremo S (come scooter) e andremo a comporre, di volta in volta, così: 

 

Trofeo Nazionale Scooter Velocità 

Costanti: primi posti, in serie

Variabili: l’uscita di scena di un antagonista

Fattore D(eterminante): l’obbligo di uscire dal gruppo

Un uomo solo al comando. Alberto Consoli (Mannino Racing), a Magione, si conferma in testa alla classifica generale e provvisoria della classe 100cc andandosi a prendere tutto quanto può: dopo i tempi migliori in qualifica e gara, che gli valgono pole position e coppa per il giro veloce con 1:24.141, si aggiudica anche la doppia vittoria di manche. Un successo che, però, deve conquistarsi facendo i conti con avversari agguerriti e pronti rendergli la vita difficile, a sfruttare scie e studiare i momenti migliori per aprirsi un varco in un gruppo che procede compatto senza tregua. Fino alle battute finali delle manche, quelle che vedono il duello con Aleks Ugrin (174 Racing Team) – secondo in griglia - nella prima, vinto per poco più di un decimo di secondo e con Vincenzo Sciacca (Veggio Corse) nella seconda, ottenuto per soli 48 millesimi di secondo. E chissà come sarebbe andata se lo sloveno non fosse uscito di scena nel terzo giro dopo quel contatto con Kevin Riscles (Team Riscles), in curva, che decretava la fina della sua gara. Quei 64 millesimi di differenza tra i due piloti al termine delle qualifiche, promettevano bene.

 

SprintMatic 

Costanti: mezzi senza differenze di sorta

Variabili: i piccoli particolari e le differenze minime

Fattore D(eterminante): una zampata decisa quale soluzione

Una classifica provvisoria che, prima di accendere i motori 180cc delle Vespa in livrea Malossi sul circuito di Magione, raccontava delle prime tre posizioni di Andrea Minischetti, Joe Shack e Klemen Svara e di soli 3 punti di differenza. Una classifica provvisoria che, dopo lo spegnimento dei motori nel rientro al box, vedrà una situazione punti pressoché invariata ma il tedesco Shack riprendersi la vetta grazie alla vittoria di giornata. Campione in carica nella categoria dopo una stagione, la scorsa, praticamente perfetta il pilota tedesco, in sella alla Vespa #3 firma il successo umbro in rettilineo, sul finale della prima manche, quando si stacca dalla mischia e con un sorpasso in esterno va a prendersi il comando della gara, insieme a un vantaggio che non lascia scampo a Ugrin, Svara e Minischetti, i diretti avversari così al traguardo. Una zampata unica ma decisiva del leone che torna a ruggire anche se sa di non essere l’unico felino nella gabbia della SprintMatic: il torinese, infatti, firmerà la vittoria della seconda manche – e il giro veloce con 1:38.337 - per accomodarsi al medesimo posto in classica, davanti a Svara che segue a sole 4 lunghezze. In attesa, tutti, del prossimo cerchio di fuoco in cui saltare, quello di Pomposa.

 

SuperScooter 4Stroke 

Costanti: tre piloti e il posto fisso 

Variabili: gli occhi puntati sulla coda della gara

Fattore D(eterminante): la competizione, al netto della posizione in griglia 

Poche novità in casa SS 4Stroke. Il padrone incontrastato è sempre lui, Gennaro Adinolfi (AGR Team) che anche sull’asfalto umbro vince ogni sfida: dopo il miglior tempo fermato durante le prove cronometrate e in gara (1:28.434) chiude entrambe le frazioni con un passaggio in solitaria, davanti a Federico Rucci (FR Racing e DPS) che prova a tenere il passo dell’asso della quattro tempi ma non riesce, ancora, nell’impresa di sfilargli la bandiera a scacchi, e un più attardato Raffaele Celentano (Team GNG Macera), più opaco rispetto a qualche gara fa. L’attenzione e l’interesse sono tutti nella seconda parte, del gruppo e della giornata, con Luigi Pastore e Andrea Cataffo (entrambi FR Racing) a contendersi la quarta piazza. Con Pastore che cerca di riscattare l’ultima posizione in griglia già dal primo giro della prima frazione di gara, quando inizia la sua cavalcata per il recupero di quei 10 secondi che lo dividevano da Cataffo in prova e che sarà il segno di vittoria sul diretto rivale che, sul traguardo, dovrà accontentarsi della ruota posteriore del compagno di team. E di una promessa, quella di una pronta rivincita.

 

T-Max Cup 

Costanti: sul podio dopo il duello

Variabili: la pioggia che scende, il numero dei giri di gara pure

Fattore D(eterminante): l’adrenalina che sale

Mancano solo pochi minuti al via della prima gara della giornata per la categoria quando la pioggia inizia a cadere sulla pista di Magione. Giusto per rendere ancora più agguerrita una giornata che si preannuncia, e sarà, decisamente piccante. A partire da quelle prima manche che vede il poleman Alberto Consoli (Spillo Corse) avere la meglio su un Diego Guerra (Marvin Racing Team) alle prese con qualche indecisione e una minima uscita di pista che non gli impedirà, però, di chiudere sì alle spalle del catanese ma davanti al collega di team Sergio Boccardo e Andrea Minischetti (Team Minischetti), che cede la sua terza posizione già al primo giro. Per poi rifarsi in gara2, dove ingaggia un duello serrato con Boccardo riuscendo a spuntarla proprio sul finale, per conquistare il gradino del podio e salutarlo con grande entusiasmo, al passaggio sotto la bandiera a scacchi. Dietro di loro un buon Nino Rodio (Spillo Corse) che, pur senza partecipare attivamente alla battaglia, rimane lì a un passo dagli avversari senza farsi scoraggiare nemmeno dalla scivolata rimediata nella manche del mattino. Poco più avanti, alla testa della gara, sono scintille tra Guerra e Consoli che si sfidano per la vittoria, poi di Guerra come il giro veloce con 1:22.474, sorpassandosi in curva come in rettilineo, senza soluzione di continuità e fino all’ultimo respiro. Trattenendolo, probabilmente, e togliendolo a chi quella gara la stava seguendo dall’esterno del tracciato di gara. 

 

ScooterMatic SUD e Regioni SUD

Costanti: due categorie sullo stesso asfalto e sotto la stessa bandiera, a scacchi. 

Variabili: la pioggia che smette di scendere ma non di far sentire i suoi effetti.

Fattore D(eterminante): la stagione del Girone Sud al suo atto conclusivo.

SUD - È una storia che profuma di tenacia, e di asfalto bagnato ma non troppo, diciamo umido, quella che chiude il Girone Sud della categoria 70cc. Di quella caparbietà necessaria per abbassare la visiera e chiudere con tutto il resto e che devi trovare nel limitato tempo rimasto tra la chiusura della pista dopo le qualifiche e l’apertura della stessa per l’ingresso gara: Pietro Rizzo (Enneci Motor Racing) e Gennaro Scelzo (Team Palomba), in gara1, confermano. Lasciando al muretto i tempi della qualifica che li volevano rispettivamente ottavo e sesto, per concentrarsi su staccate e rivali da sorpassare, per abbreviare ad ogni giro le distanze da quella testa del gruppo che una volta raggiunta non lasciano più. Per passare sotto la bandiera a scacchi in prima e seconda posizione davanti ad Alfonso Cirillo (Team Kinder) che poi salirà sul primo gradino del podio di giornata, a Vincenzo Sciacca (Team Macera e Accardo Racing) – suo il secondo posto di giornata davanti a Scelzo e il trono stagionale del girone - e Antonio Paduano (Team Rivieccio) che con un colpo di reni e carattere riusciranno nel difficile compito di non lasciarsi sopraffare dalla rabbia di un’uscita di pista sul finale della prima frazione che no, proprio non ci voleva. Trasformando, invece, quel fuoco in gas e determinazione che sull’asfalto dell’ultima manche della domenica si tradurranno in una vittoria di Paduano su Sciacca ottenuta per soli 3 millesimi di secondo. 3 millesimi di secondo, lo spazio di un brivido, più o meno.

REGIONI – Un profumo, di tenacia e umidità, che contraddistingue anche la storia dell’ultimo scampolo di stagione della Regione SUD. Quella dell’alloro, conquistato da Pasquale Vigna (RC Motors) arrivato a Magione alla testa di una classifica che la pioggia, caduta una gara prima, poteva scombinare. Mentre a contendergli il titolo, da diretti inseguitori, ci sono Federico Arena (Adriano Motors) e Giuseppe Sorrentino (Team Ceppone e Palomba), piloti che su quell’asfalto ingannevole troveranno, rispettivamente, un nono e quarto posto, piazzamenti insufficienti per sottrarre il gradino più alto del podio a Vigna. Che non solo riesce a concludere il campionato partecipando a tutte le gare ma, anche e soprattutto, ad aggiudicarselo. Tutto per la prima volta. Come nella gara di Magione, dove per la prima volta si trova al box senza il suo, ma è lì perché quella classifica da difendere ce lo ha portato comunque, nonostante i timori, grazie a tutta quella tenacia che, forse, non si aspettava nemmeno di avere. 

E ora? L’appuntamento è fissato a Vallelunga per il gran finale di stagione. Prima, però, per i Trofei Malossi è tempo di concludere altri due gironi, Sicilia e Nord, rispettivamente sui circuiti di Triscina e Pomposa. Di lavoro da fare, dunque, ce n’è. E di chilometri da macinare, dentro e fuori i circuiti, pure. La formula già la conosciamo, vero? E allora… vamoS!