Alice Guzzon, 70cc per far maturare i frutti dell’Academy

di Emanuela Macrì 

L’avevamo lasciata a Varano de’ Melegari, ultima gara di stagione in Malossi Racing Academy. Un finale con l’amaro in bocca ma, allo stesso tempo, conclusivo di una stagione sopra ogni aspettativa. E tra poco la ritroveremo nelle classifiche dei Trofei Malossi, di nuovo in griglia di partenza. Ma, racconta Alice Guzzon “in sella ad uno Zip 70cc, pronta ad affrontare la stagione nel Trofeo ScooterMatic Regioni Nord, sotto le insegne di Mart Motors.”

Il team capitanato da Aleks Ugrin, pilota vincente e preparatore tanto quanto. “Una scelta di concerto con mio fratello Andrea, che proprio qui aveva iniziato la sua avventura nei Trofei Malossi e che, alla luce anche della sua esperienza, non ha dubbi: sarà la scelta migliore. Lo è stata per lui e lo sarà anche per me.” Al netto dell’amicizia nata da quella collaborazione e continuata poi nel paddock. 

In Mart Motors vedo una realtà seria, ricca di possibilità. Prendi la vittoria del titolo dello scorso anno nel Trofeo Nazionale Scooter Velocità conquistato con Klemens Svara: parla di crescita e lavoro. E io ho bisogno di questo, di qualcuno capace di seguirmi in questo momento di passaggio, sia a livello mentale che sull’asfalto. E nello sviluppo del mezzo, nella preparazione, so che con Aleks non avrò problemi perché riusciremo a capirci. Le mie esigenze troveranno le sue risposte. Ho davvero fiducia nel suo lavoro e nella sua competenza.” 

Unendo ciò che acquisirà con quanto già appreso in una stagione in Academy. “Dove ho imparato a usare la testa in pista. E, stando a quanto detto, mi pare se ne siano accorti in tanti, dal box alla cabina di commento delle dirette streaming. Ho acquisito un nuovo approccio alla gara, imparato a trovare e mantenere la calma,  per puntare sulla strategia e non lasciare spazio all’impulsività. Quella che in alcune occasioni – leggi Binetto e Cervesina – mi è costata cara!”

Trasformando l’ansia in energia, da punto a sfavore a punto di forza, per raccogliere i frutti di un anno decisivo per la sua maturazione a due ruote. Portandosi via quel numero 1 che l’ha accompagnata, aggiungendo però l’85. “Il mio numero da sempre, da quando correvo sulle minimoto, che avrei scelto non fosse già di un altro pilota. E allora va bene il 185, l’unione di due numeri a cui sono molto legata.” 

E che differenze troveremo tra l’Alice pilota Academy e la pilota ScooterMatic Regioni? “Un po’ più di focus su pista e gara. Quest’anno ci saranno più turni di prove, quindi più energie da mettere nel lavoro, meno tempo e spazio lontano dallo scooter. Un programma di lavoro più serrato.” Più attenzione al particolare.

Anche su sé stessa. “Devo migliorare nella gestione dell’emozioni: se non vedo i tempi che mi aspetto mi abbatto subito. Ora, invece, devo imparare a darmi lo spazio per analizzare l’errore che impedisce il risultato a cui miro e trovare una soluzione.” Qualcosa però non è cambiato. “La mia guida non troppo cauta e conservativa. Mi butto nel corpo a corpo senza timori.”

Perché sotto la tuta e quell’aspetto dolce c’è un nocciolo duro, come in una ciliegia, che non per nulla è il suo frutto preferito, se di frutti colti e da cogliere vogliam parlare. Purché sia bella matura perché l’amaro, in bocca, l’ha lasciato a Varano con quel titolo sfumato all’ultimo. Perché ora c’è un’altra storia da assaporare.