World Malossi Day e un ritorno (di fiamma) per tre

di Emanuela Macrì



 

Un ritorno di fiamma. E un appuntamento all’Autodromo Taruffi di Vallelunga che Fabio, Pietro e Antonio non sanno di essersi dati ma al quale, ognuno, si presenterà puntuale e motivato. Per il World Malossi Day edizione 2020 e per un ritorno in pista da ricordare, oltre che da condividere. 

Risalito in sella all’inizio della stagione del Girone Sud dei Trofei Malossi, Fabio Quattroventi (Team D.P.S.) è di nuovo a Vallelunga dopo sei anni con “un’emozione difficile da spiegare per la mia prima volta– racconta il pilota di Sant’Egidio di Monte Albino, Salerno - sul circuito lungo dove nella gara del sabato, unica all’asciutto, con alcuni piloti ci siamo dati battaglia e davvero divertiti. Sono riuscito ad affrontare alcuni tratti come avevo immaginato e mi sono tolto qualche soddisfazione. La pioggia della domenica, invece, ha imposto di dover tener alta la concentrazione a danno del piacere. Anche perché il livello è davvero alto, si è alzato rispetto a quanto ricordavo, e sapevo di dovermi misurare con veri leoni in sella. È stato così per tutta la stagione. Alla difficoltà di dovermi adattare a un altro modello di scooter rispetto a quello che guidavo nell’ultima stagione, infatti, si è sommata anche quella di trovarmi a lottare con piloti decisamente accaniti e attrezzati. Grazie ai consigli di Armando Di Pasquale, però, sono riuscito a lavorare bene e migliorare gara dopo gara. Ad affrontare la pista con tranquillità, anche grazie alla presenza di Valeria, la mia fidanzata, che ha appoggiato e incoraggiato il mio rientro ai Trofei”.

Un ritorno stagionale anche quello di Pietro Trovato (Flash Motors Maggio) che dopo la sua ultima gara del 3 luglio 2018, dove a pochi metri da un traguardo che stava per tagliare per primo dovrà abbandonare per una caduta dalle conseguenze non banali, risale in sella proprio in occasione del primo appuntamento del Girone Sicilia in programma all’Autodromo Concordia. Con un secondo posto nella prima manche, a pochi millesimi da Francesco Bonomo (Birilli Racing), quale risposta su “una condizione fisica mantenuta nonostante l’assenza dalle piste. In tema di tempi, invece, non riuscirò a migliorare rispetto a quelli registrati nelle stagioni passate ma il confronto non è molto sincero perché il mezzo non è lo stesso”. E se sul circuito di Favara Pietro riprende un discorso bruscamente interrotto è Vallelunga l’occasione per aggiustare un finale di stagione a Triscina non soddisfacente. “Al Taruffi ho puntato sulla gara della domenica, cercando di non forzare troppo in qualifica. Un calcolo che mi darà ragione: se entravo in pista con una undicesima piazza in classifica generale ScooterMatic, uscivo migliorando fino alla sesta”. Una bella soddisfazione, soprattutto perché arrivata su un circuito “spettacolare, che regala sempre – conclude il pilota messinese – emozioni particolariCon quelle tre curve, Campagnano, Cimini e Roma dove per affrontarle nel modo giusto e utile ci vuol motore, fegato e tanto cuore.”
 

Un cuore che Antonio Del Mastro (De Luca Racing) aveva lasciato ai Trofei Malossi. L’evento del finale di stagione, quindi, è quello che non può mancare. E che, probabilmente, potrebbe segnare anche il suo ritorno all’asfalto e la bandiera a scacchi. “Qualche anno fa avevo dovuto rinunciare a causa di alcuni problemi personali, situazioni che oggi si possono dire risolte. Per questo mi piace pensare che se non per una stagione intera, dalla prossima potrei riposizionarmi in griglia per qualche domenica. Accanto a piloti che avevo lasciato alle prime armi e che qui a Vallelunga ho ritrovato campioni. E accanto all’amico di sempre, Antonio Paduano, con cui ho condiviso tutto, fuori e dentro la pista”. Ci voleva il World Malossi Day per convincerlo? “No, perché dai Trofei posso dire di non essermene mai andato. Negli anni ho mantenuto i contatti con le famiglie Malossi che ho cercato di incontrare in ogni occasione possibile, ogni volta con grande piacere di tutti. E con il piacere nel seguire un’organizzazione in continuo miglioramento, nonostante si sia sempre rivelata perfetta. Senza rinunciare a quella atmosfera familiare e distesa che la rende unica. Per questo non è difficile spiegare tutte quelle corse contro il tempo, e non solo, che negli anni ho affrontato pur di esserci. Pur di non mancare una partenza, un semaforo, un paddock e tutta quella adrenalina.” 

 

Quel sacro fuoco che porterà al ritorno di fiamma di cui si diceva. Perché certe fiamme non puoi spegnerle nemmeno se la tua professione, come per Antonio, è quella del vigile del fuoco.