WMDC 2025: Giuseppe Iannini, un cuore mondiale

di Emanuela Macrì

Che quella che assegnava la World Malossi Day Cup 2025 fosse la sua gara, Giuseppe Iannini (Team D.P.S.) lo sapeva ancora prima di arrivare a Varano de’ Melegari. La posizione in classifica generale del Trofeo ScooterMatic, l’altra gara a cui prenderà parte, non gli può assicurare (molte) speranze. Troppe le coincidenze che si dovrebbero verificare per permettergli di giocarsi il titolo. E allora via, punterà tutto sul Mondiale. Nonostante qualche nonostante. 

Il motore, infatti, fa un po’ i capricci e quella casella numero 2 in griglia di partenza non lo rassicura poi tanto. Dovrà lavorare di polso e cuore. E tanto sangue freddo. Perché se il carico emotivo, come in ogni minuto che precede ogni semaforo, è forte, a tenere alto il livello della pressione dopo lo spegnimento del semaforo di gara1 ci saranno anche due bandiere rosse. La prima a interrompere e la seconda a chiudere in anticipo i giochi, sostituendosi alla scacchi. 

Una prima frazione terminata in terza posizione “grazie al sorpasso, riuscito, su Marco Lazzoni che da un paio di giri mi era davanti.” In quell’ultimo giro che non sapeva fosse tale “in cui stavo dando tutto quello che avevo, guidando come mancassero pochi metri al traguardo.” Danni limitati col terzo posto e una gara2 per poter rimediare.

Quella seconda finale in cui qualcosa cambia. Non la casella numero di due di partenza. Non la pressione che precede il semaforo e nemmeno il polso. Ma il cuore motore. Sotto la sella, infatti, ci sono i 70cc presi in prestito da Francesco Buscema, che per il 2025 con loro ha finito. Messi a disposizione, perché a qualcuno potevano tornar comodi…

In griglia, di nuovo, ritrova alla sua destra Paolo Birtele (Team D.P.S.) che in gara1 aveva sfilato per primo sotto la scacchi (anzi, la rossa) e ha tutte le intenzioni (e i numeri) di ripetersi. E Gennaro Scelzo (Accardo Racing) alla sua sinistra, che in virtù del secondo posto ottenuto in mattinata ha come unico proposito quella di giocarsela tutta. In mezzo c’è lui, Giuseppe Iannini, che nulla ha da perdere e vuole chiudere la stagione in bellezza, al meglio possibile. Polso, cuore e battaglia. E vada come vada.

Ma va che a pochi giri dal via, in curva 3 “sono a ruota di Birtele. Lui stacca in anticipo e io, per non tamponarlo, devo frenare. Molto. Tanto che mi si chiude lo sterzo. Ballo un po’ ma riesco a tenermi sulle ruote - un miracolo! Diciamo che lì mi sono giocato il jolly della gara - ma devo allargare. Paolo guadagna molti metri e Scelzo ne approfitta passandomi.” Di nuovo in terza posizione. Ma non per molto. 

Prima riesce a passare davanti a Scelzo e poi “vedo in diretta l’uscita di scena di Birtele. Da quel momento passo al comando e so che devo gestire. Me stesso e la situazione alle mie spalle.” Quello che non vede, Giuseppe, è la scivolata di Scelzo. “Avevo un bel vantaggio, dietro non vedevo nessuno e questo non mi dava la possibilità di capire come stessero le cose.” Le cose stanno meglio che si possa immaginare. Come scoprirà al termine degli 8 giri, dopo la bandiera a scacchi arrivando in parco chiuso dove ad attenderlo, oltre alle verifiche tecniche, c’è la notizia. Data da chi? “Eh… proprio Ciccio Buscema!”

A dirgli che se parti con la calma di chi si vuol divertire ma hai il cuore di chi, comunque, non lascia mai nemmeno un millimetro di polso e cuore, puoi prenderti tutto. Anche il mondo. Che ai Trofei Malossi si pronuncia World Malossi Day Cup. Quella che Giuseppe Iannini considerava la sua gara. E ora è il suo titolo