World Malossi Day Cup: il progetto Mondiale di Gennaro Scelzo

di Emanuela Macrì

 

Arriverà il sole. Quante volte glielo ha ripetuto Roberto Palomba, il suo preparatore. Così tante che Gennaro Scelzo, anche alla luce di una stagione dove i contrattempi non sono mancati, aveva iniziato a dubitarne. Partito dalla sua casa di Sant’Antonio Abate, Napoli, con buone sensazioni e, in tasca, un suo progetto mondiale, all’arrivo all’Autodromo Taruffi di Vallelunga per World Malossi Day, aveva dovuto fare i conti con previsioni meteo a dir poco sconfortanti e un cielo che non concedeva speranze. Per il sole e quel suo piano sembrava, quasi, non esserci posto. E invece.

Invece accade che proprio sotto quella pioggia, prevista e caduta, Gennaro dà corpo a tutto il suo programma, mantiene una promessa e formula una proposta. “Lo scorso anno, proprio nel box del Taruffi avevo promesso all’amico Giuseppe Sorrentino che il titolo World Malossi Day Cup 2020 sarebbe stato mio. Sapevo che alcune migliorie, la collaborazione di Armando Di Pasquale a curare le sospensioni e un lavoro sul lungo periodo mi avrebbero permesso di puntare in alto”. Un proposito a cui pensa tutto l’anno, perché vuole, deve, sente di poterci riuscire. 

A rendere difficile le cose, però, ci pensano l’asfalto bagnato e quella “guida, la mia, che non va molto d’accordo con la pioggia. In griglia di partenza, sotto l’ombrello di Lucia, la mia fidanzata (e figlia di Antonio Macera, preparatore e altro protagonista dei Trofei Malossi), ho pensato che avrei dovuto stringere i denti per via della difficile condizione in cui ci trovavamo a partire mentre guardavo negli occhi la persona che nulla ancora sapeva di quanto sarebbe successo di lì a poco. Ma, soprattutto, poco dopo il dopo”.

Mentre lui, Gennaro, un’idea già ce l’ha. E ben precisa. Tant’è che “nel warm up della domenica mattina, consapevole del fatto che a una eventuale caduta avremmo avuto il tempo per rimediare, ho affrontato alcuni punti critici della pista testandoli con l’approccio della gara. I Cimini e l’uscita della Roma, di fatto, saranno i punti dove posso dire di aver vinto la WMDC”. 

Una finale costruita in due manche. Guidata sì ma, anche, ragionata. Pensata. Pesata. Partito dalla settima posizione in griglia “al termine di gara1 chiudevo in seconda posizione a 4 millesimi da Alfonso Cirillo. Dietro di me, con il medesimo tempo – incredibile! – c’erano Francesco Bonomo e Alberto Consoli.  Quattro piloti in 15 centesimi significava che si giocava ad altissimi livelli e che tutto, ancora, poteva succedere. Oltre al fatto che un altro secondo posto, se Cirillo non avesse ripetuto, mi sarebbe bastato per la vittoria di giornata”. 

 

Davanti, però, c’è un’altra gara e, ancora, tanta pioggia che scende. I calcoli non devono far dimenticare del gas. “In gara2 ero riuscito, di nuovo a partire bene e mantenermi nelle prime posizioni. Poi, nel secondo giro, quando Vincenzo Sciacca e Alberto Consoli (che la manche, poi, se la aggiudicherà) riescono a superarmi, ho dato inizio a una serie di ragionamenti. Resomi conto che l’acqua stava togliendomi la possibilità di contare al 100% sul motore, ho preferito mantenere la posizione ed evitare uscite di pista che avrebbero compromesso tutto quanto di buono fatto fino ad allora”. 

Così, una volta passato sotto la bandiera a scacchi dietro a Consoli, una volta terminate le verifiche al parco chiuso, con tutti quei conti in testa ma da verificare, alle parole di Riccardo Malossi - Complimenti Gennaro! Il Mondiale è tuo! – “per me iniziava un altro giro. Quello di cui ricordo ben poco a causa di un’emozione troppo grande per poterla contenere e guidare”. Qualche minuto di sana, ingestibile e per questo meravigliosa, euforia. Prima di ripartire, a tutta velocità.

Verso la cerimonia di premiazione e quella coppa alzata dal primo gradino del podio. Verso quella chiusura del progetto e un anello che Gennaro alzerà per chiedere a Lucia, accomodata sulla sella del suo motorino, di essere sua moglie. Con una dichiarazione, ovviamente, degna di un pilota dei Trofei Malossi e la fatidica domanda “Mi vuoi sposare?” a comparire sullo schermo della dashboard del suo scooter 89. La risposta sarà un sì. Manco a dirlo. Sì, il sole è arrivato!