di Emanuela Macrì
La bandiera delle filippine sulle spalle e Wesley Colendres sul terzo gradino del podio di giornata della Malossi Racing Academy a Cervesina. Questo il fotogramma che precede i titoli di testa del World Malossi Day di Varano dè Melegari, ultimo appuntamento della stagione 2024 dei Trofei Malossi. Ma prima di iniziare le riprese dell’atto finale mettiamo in PAUSE questa storia, riavvolgiamo il nastro e la raccontiamo.
Perché all’inizio, sembrava davvero tutto un altro film. “Sono partito male – racconta il 21enne nato a Milano da genitori filippini – forse perché non ci credevo. Avevo portato con me la fretta, l’impulso di fare ogni cosa senza troppo impegno. E questo non poteva portare risultati apprezzabili che, di fatto, non stavano arrivando.”
Poi però, la svolta. Nel fine settimana di gara a Magione, sull’asfalto dell’Autodromo dell’Umbria “dove ho commesso errori che, uniti all’ammonimento dei coach Rebecca Bianchi e Luigi Pannone e ai consigli di Mattia Balletti – voce del commento tecnico nelle dirette streaming – “metti da parte la foga e divertiti” mi hanno fatto riflettere. Lì ho capito che così non funzionava, che stavo sbagliando.”
Così “ho deciso di ascoltare i consigli e subito ho visto i tempi migliorare e avvicinarsi il podio: tutto dimostrava che dovevo cambiare marcia, visione, atteggiamento. A Cervesina, infatti, farò una gran gara e dove pioveranno soddisfazioni. Ho cominciato a credere in me stesso, nelle mie capacità. Ho dato forma a quella frase che Rebecca mi ha ripetuto più volte “Passo dopo passo”: così è arrivata anche la felicità di stare in pista.”
A Cervesina con un gruppo di supporter d’eccezione, una vera squadra di familiari e amici e nella testa le indicazioni e gli esercizi portati a termine nel paddock “Il più utile dei quali è stato l’otto da disegnare con il mezzo. Con le indicazioni dei coach ho imparato la corretta posizione di guida e la modalità esatta d’impostazione della curva.”
Il momento preciso della svolta? “Al Tazio Nuvolari, dopo che nelle prove libere avevo ottenuto i miei tempi migliori, mi sono concentrato, ho studiato la pista sulla carta, individuando i punti in cui dovevo migliorare e quelli da affrontare con minor velocità: da lì sono arrivati i risultati che volevano i coach. E che volevo io.”
Già, ma Wesley pilota ora cosa vorrebbe? “Che la Malossi Racing Academy non finisse mai! Tanto che vorrei partecipare anche alla prossima stagione. Per lo Zip non sono pronto, sento di aver la necessità di un altro percorso qui, con i coach e in sella al Dragster Italjet. Prima, però, ho una missione da portare a termine: a Varano devo difendere il terzo posto in classifica generale! E chi lo avrebbe mai detto?” Lui per primo, proprio no.
Ma c’è un segreto, forse. Quella frase “Passo dopo passo” che ha portato tra i cordoli insieme alle parole di mamma e papà Colendres “Makinig ka” che significa “ascoltare”. Un insegnamento come una bandiera, quella che portata sul podio, e con cui, ora, rimettiamo questa storia in PLAY. Per goderci lo spettacolo finale.