Una sella per due: Garcia – Sciacca, che spettacolo di soluzione!

di Emanuela Macrì


 The show must go on. Lo spettacolo deve andare avanti. E forse mai quanto in questo bizzarro 2020 sarà capitato di canticchiare la canzone dei Queen che porta questo titolo e alla sua uscita suonava, erroneamente, quale congedo dalla vita e dal pubblico, del suo frontman Freddie Mercury. Un pezzo, invece, che rimarrà come nelle intenzioni un invito a combattere le difficoltà, a non permettere che riescano ad avere la meglio, nemmeno sulla speranza.   

Anche quella di tornare in pista, nonostante tutti i nonostante. Anche quando fuori nel mondo le frontiere vengono chiuse e i voli cancellati ma nel box ti attende uno Zip pronto nella sua tenuta Trofei Malossi ma con il rischio, concreto, di non poter cantare per una stagione intera. Lo spettacolo però deve, e può, continuare. Sullo stesso palco e con lo stesso cast, più o meno.

Antonio Macera e Alex Lopez da tempo hanno dato vita a un team italo-spagnolo e per la stagione 2020, sul palco ScooterMatic Girone Nord dei Trofei Malossi, a difendere i colori del Macera AL Racing team decidono di chiamare un giovane pilota spagnolo. Quattordicenne, già titolato e talento in erba del Campionato Europeo Talent Cup Moto3 con il sogno della MotoGP, Roberto Garcia Tinoco, risponde con entusiasmo. Quello che poi, però, la pandemia spegnerà sul nascere.

Insieme alle date del campionato europeo – racconta il pilota di Siviglia - avevo visto sparire anche gli sponsor. Mi trovavo, senza preavviso, in momento molto difficile risollevato, però, dalla proposta di Alex di una sfida tutta nuova per me, in sella a uno scooter. I risultati incoraggianti dei primi test, però, dovevano fare i conti con la difficoltà, in quel momento, di raggiungere i circuiti italiani”. Ma non una soluzione alternativa.

Perché in un altro punto del Mediterraneo, nello stesso momento, c’è un altro pilota che sta preparandosi alla stagione su due ruote e che alla proposta di aggiungere ai Gironi Sud e Sicilia dei Trofei Malossi anche le tappe del Nord accetta di buon grado. Vincenzo Sciacca, però, è un supplente di lusso che in quel Girone non si accontenta di partecipare, non si presenta certo nelle vesti di comparsa: a Vallelunga, infatti, cederà la sella al titolare ma da testa di serie. Onorando con impegno la sua missione e quella bandiera spagnola che con lui, sui podi, non mancherà.

In quella proposta avevo visto, subito, un’opportunità. Quella di far poter far buoni risultati e conoscere piste nuove guidando un mezzo preparato da Antonio in modo eccellente. Una combinazione che ha reso la conquista del titolo Nord ancora più bella e un’esperienza che ripeterei volentieri”. Anche se in condivisione? “Sì, certo. Anche perché Roberto è giovane ma ha già raggiunto un livello tale che il titolo sarebbe stato comunque suo. Nel weekend del World Malossi Day abbiamo trascorso tutti i turni delle prove insieme e ho visto in lui quella promessa, quel talento, di cui avevo sentito parlare”.

Affrontando, la domenica, una gara davvero singolare, una sfida con e allo stesso tempo contro sé stesso, contro quella moto che grazie ai suoi risultati si presentava sull’asfalto del Taruffi in un’ottima posizione di classifica “e con tante possibilità di successo che solo la pioggia poteva rovinare. Un mezzo perfetto, il più veloce di tutti, per un pilota a cui è mancato solo un po’ di esperienza di guida sul bagnato. Altrimenti – conclude il marsalese - avremmo visto un’altra gara e, credo, un altro podio”.

Più che una moto – precisa Roberto – un vero missile. Con quei 159 km/h toccati sul rettilineo di una pista meravigliosa come quella di Vallelunga a chiudere il cerchio di un’esperienza fantastica. Ai Trofei Malossi, un’organizzazione perfetta e un team tanto quanto, grazie al super lavoro di Antonio Macera e Ciro Accardo, con Alex Lopez che oltre al grande aiuto mi ha dato l’opportunità, insieme a Sandro Malossi di una prima volta in Italia che non potrò, davvero, mai scordare. Peccato solo per i risultati che, speravo, potessero essere migliori”.

Ma tiempo y garra no faltan (tempo e fame di successo non mancano - ndr) anche perché The show must go on, lo spettacolo deve continuare, al netto di frontiere chiuse e tante altre difficoltà. E non importa se all’uscita di questa canzone, anno 1991, la data nascita dei due piloti fosse ancora lontana a venire. Talento, forza di volontà e ambizione non si curano di agende e calendari. Nemmeno di quello del bizzarro 2020.