di Emanuela Macrì
Trofei Malossi, Anno Domini XXXVI. L’impero ScooterMatic attende l’ultima, definitiva, battaglia, quella che si giocherà sul campo del Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari per assegnare il territorio più ambito nella classe 70cc, il titolo 2023 di categoria. Nel battaglione all’assalto del Trofeo si ritroveranno, in una sfida a manche unica, tutti i piloti che hanno animato i tre Gironi di zona Nord, Sud e Sicilia e, fra loro, il triumvirato composto Alberto Consoli, Giuseppe Iannini e Francesco Bonomo, i tre vincitori dei rispettivi Gironi di cui sopra. I tre dominatori chiamati a difendere regno e onore. E a guardarsi dagli attacchi dei tanti, e attrezzati, avversari.
Girone Nord nel nome di Alberto Consoli. Il primo, anzi l’ultimo titolo quello che ancora mancava nella bacheca del pilota del Team Mannino. Conquistato a gas aperto, un primo posto in griglia e un primo gradino del podio come posti fissi, ma non a cuor leggero. Dal primo fine settimana, quello di Modena, dove il siciliano fa i conti con la new entry in 70cc di Diego Guerra (Enneci Motor Racing), secondo sul podio di giornata, e con Gennaro Adinolfi (AGR Team) che si accomoda sul terzo gradino ma solo dopo avergli sfilato la seconda bandiera a scacchi di giornata e di soli 73 millesimi. Passando dal secondo appuntamento stagionale, sull’asfalto del Tazio Nuvolari di Cervesina, dove il bottino (pieno) di giornata è suo ma deve guardarsi le spalle da Joe Schack (Malossi Racing Germany) e Sergio Boccardo (Marvin Racing Team) che dalla seconda fila della griglia, rispettivamente dalle caselle 5 e 4, risalgono la china, ribaltano i pronostici e si presentano in zona premiazioni per ritirare le coppe destinate al secondo e terzo posto. A Pomposa però, con la classifica di Girone a dire ancora Consoli, il tracciato gli appare in salita: al termine della prima finale, dove agli attacchi degli avversari si aggiunge anche qualche capriccio del mezzo, è terzo – peggior piazzamento di stagione al Nord (!!) - dietro a Giuseppe Iannini (Team D.P.S.) e Andrea Guzzon (Guzz Garage). Conti alla mano e manopola del gas ben stretta per il siciliano che no, nella seconda finale non cede di un centimetro: combatte, vince la manche e chiude la giornata davanti a Guzzon e Iannini. Per salire sul gradino più alto, si, ma soprattutto per piantare la bandiera numero 222 lì, nell’unico territorio non ancora marcato, il feudo Nord.
Una guerra di difesa, del titolo 2022, quella di Giuseppe Iannini nel Girone Sud. Una guerra anche contro l’imprevisto. Ogni tipo di imprevisto cui il pilota del Team D.P.S. risponderà da subito. Con il record della pista (50.011) firmato con la pole in occasione della prima stagionale al circuito del De Luca di Airola, a cui poi aggiungerà la vittoria di giornata, passando sotto la prima bandiera a scacchi in solitaria lasciando più di 3 secondi a Gennaro Scelzo (Team Rivieccio), Vincenzo Sciacca (Veggio Corse) e Alfonso Cirillo (Team Kinder) i diretti inseguitori che sfilano sul traguardo con in un (po’ meno di un) decimo di secondo per mettere in chiaro da subito che nulla sarà facile. Come si vedrà nella seconda finale con Ignacio Roman (Accardo Racing) a rifarsi della caduta nella prima frazione, lottare e riuscire a imporsi, all’ultimo, con un vantaggio di 43 millesimi su Iannini che a sua volta avrà la meglio su Sciacca di 87, sul terzo gradino del podio dietro a Roman. Niente sarà facile, si diceva. E niente lo sarà davvero. Magione, seconda prova stagionale e un podio che Iannini vede da lontano: una penalità per un sorpasso in regime di bandiera gialla nella prima frazione gli toglie il terzo posto sotto la bandiera mentre una scivolata al secondo giro nella seconda, nonostante un recupero di una decina di posizioni, non sono una buona fonte di guadagno punti, in una giornata dove a festeggiare sono Alberto Consoli (Team Mannino), Pasquale Vigna (Team Monaco) e Andrea Guzzon che, in team con Roman per Accardo Racing, ora guida la classifica provvisoria. Una stagione da raddrizzare per Iannini, dunque, e una sola occasione per riuscirci, in quel di Binetto, Autodromo del Levante. Dove l’imprevisto, anzi l’inedito, ci mette il suo: la prima frazione, dopo la terza bandiera rossa, verrà cancellata e per il pilota del Team D.P.S. la seconda finale è un “tutto per tutto” che ha il sapore del “tutto o nulla”. Un allarme che suona e dalla prima casella della griglia lo fa scattare e poi lottare in un corpo a corpo con Gennaro Adinolfi (AGR Team) riassunto nella manciata di millesimi che li dividono ad ogni passaggio al cronometro. E che lo porta, infine, alla vittoria di giornata, davanti a Diego Guerra (Enneci Motor Racing) e Francesco Buscema (Buscema Racing Team). Per quella conferma, sudata, sofferta, bellissima, di sedere di nuovo sul trono del Sud.
Tutto sospeso fino all’ultimo centimetro e medesima missione, la difesa del titolo 2022, per Francesco Bonomo (Birilli Racing) che nel Girone Sicilia se la gioca per tre weekend con Francesco Buscema (Buscema Racing Team) tra cordoli, matematica e scambi di posto sul podio. A partire dal primo appuntamento, fissato sul tracciato di Triscina dove il palermitano non si lascia scoraggiare da una qualifica non troppo brillante e riscatta quella casella numero 4 in griglia di partenza con una prima finale vinta a mani basse (14 secondi e mezzo di vantaggio) su Buscema e Vincenzo Sciacca (Veggio Corse) e una seconda frazione con i medesimi piazzamenti, e così dunque sul podio, seppure con minor agio: i due inseguitori sono lì a pochi decimi. Stessa sorte, ma a parti invertite, nella domenica di Racalmuto, dove a partire dalla seconda fila e dalla quarta casella è un Buscema mai domo e vittorioso su Bonomo e Pietro Rizzo (Enneci Motor Racing), così sul podio di giornata, al termine di due frazioni che così li vedranno sfilare sotto bandiera. Al termine di due manche di gara intense e in discussione ad ogni passaggio al cronometro. Quel cronometro che assegna la vittoria di giornata a Buscema che sotto la seconda bandiera segna un vantaggio di 20 millesimi di secondo su Bonomo e poco più di 2 decimi su Rizzo. 20 millesimi che valgono il parimerito in classifica generale provvisoria e l’incarico di pronunciare il verdetto alla terza prova stagionale. Quella di Favara. Quella che in griglia vede una prima fila abitata, nell’ordine, da Buscema, Bonomo e Angelo Bonfiglio (Team Monaco) e che al termine di gara1 orienterà l’ago della bilancia verso il pilota del Buscema Racing Team che chiude la prima finale con 13 millesimi di vantaggio su Bonomo. A decidere una stagione, però, è la seconda gara dove saranno 24 i millesimi a decidere le sorti della disfida tra i due Francesco B. 24 millesimi di secondo che valgono una conferma e, ancora, un titolo per Bonomo. Perché sì, a passare sotto gli occhi del Direttore di Gara e la sua bandiera, per primo è proprio lui con il suo scooter numero 29. Per festeggiare sul podio accanto a Buscema e Giuseppe Di Falco (Team Maggio) mentre lo sguardo è già rivolto altrove.
Verso il World Malossi Day di Varano de’ Melegari, dove al programma si aggiungerà la manche di recupero, riservata ai soli piloti e non wild card partecipanti alla gara di Binetto, ai soli fini della classifica di accesso alla finale ScooterMatic. Quella da giocarsi in botta unica. Un’unica griglia ed un’unica bandiera a scacchi. Un solo trono, tricolore, per un solo sovrano. Quello che il l’Impero ScooterMatic 2023 attendere di conoscere.