Paky TWC, un titolo Malossi Racing Academy 2024 da copertina!

di Emanuela Macrì

Ci eravamo lasciati sul cancello d’ingresso dell’autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari, a un passo dalla finale. Con Paky TWC, alcune leggende, un pamphlet in attesa e una storia tutta da scrivere (leggi l’articolo precedente QUI). Quella del World Malossi 2024 e di un bersaglio stagionale da centrare: il titolo 2024 della Malossi Racing Academy, oltre quel cancello da cui dista giusto due gare. 

Che si preannunciano belle impegnative. Anche psicologicamente. Perché arrivo all’ultimo atto da secondo in classifica, dietro a Umberto Bettoli che mi stacca di 3 punti (10 che diventano 3 in virtù della regola che prevede di scartare il risultato peggiore di stagione NdR). Un buon piazzamento, sì. Sono solo 3 punti, sì. Ma sono, pur sempre, secondo. E se voglio conquistare il titolo – e lo voglio! – mi fisso di vincere sia la prima che la seconda finale. Punto.” Un programma che non fa una piega. Mentre di pieghe, in pista, per raggiungere l’obiettivo ce ne vorranno parecchie. 

Insieme a un gran lavoro mentale. La pressione di un presente in sella al Dragster Italjet senza margine d’errore e di un futuro nel Trofeo delle Regioni 2025, la stagione 70cc in palio, si fanno sentire. E poi ci sono la famiglia e gli amici arrivati a sostenermi. Devo usare la testa, studiare gli avversari, dove dare gas, in quale tratto del percorso tentare di passare, quale invece quello in cui attendere.” Il momento della raccolta è arrivato. 

Tutto il lavoro fatto dal primo fine settimana all’autodromo di Modena a qui, le ore nei box, dalla teoria alla pratica, le domande, i dubbi, la postura, la tecnica, i consigli “dei coach Rebecca Bianchi e Luigi Pannone che mi hanno insegnato ad usare più la testa che la manopola del gas. Che la concentrazione è la base ed è la componente fondamentale. Saperla sfruttare significa avvicinarsi velocemente ai risultati che vuoi raggiungere.”  

Varcato il cancello del Paletti, però, tutte queste premesse dove finiranno? Sul gradino più alto del podio, di giornata e di stagione. Con quei 3 punti di svantaggio su Bettoli recuperati, due frazioni di gara vinte e una prima casella in griglia conquistata in 1:28.928. Sfide all’ultimo cordolo e frazione di secondo: se la prima si conclude con il fotofinish Paky-Colendres e 2 decimi d’aria fra loro, la seconda è una gomma posteriore in vantaggio di nemmeno mezzo secondo su quella Bettoli e un gesto a certificare. Il sigillo di garanzia su una vittoria stagionale che tra pulsanti dello spegnimento e bandiere a scacchi conquistate a spinta (ricordate Magione, vero?) ha incontrato più di un FORSE sulla sua strada.

Il cerchio con le dita è ormai il mio marchio di fabbrica. È un “paghi la mossa” che mi accompagna dall’inizio del mio percorso social e che non mi lascia. Me lo son portato anche sull’ultimo traguardo in MRA e mi son messo proprio in posa. Spero ne sia uscita una bella foto.” Una di quelle da copertina, probabilmente. Non si parlava di pamphlet? Beh, ora non ci sono proprio più scuse per non scriverlo.