di Emanuela Macrì
“Ho scelto di partecipare all’Academy perchè, da subito, mi è sembrata l’occasione giusta per il debutto nel mondo delle gare motociclistiche. Da qualche anno, infatti, sono alle prese con motori e motard, ma per la prima vera gara attendevo la situazione adatta, quella capace di farmi compiere il primo, decisivo, passo. Quella che qui ho trovato.”
Non il proprio posto nel mondo, dunque, perché quello Nicol Delai, nota al mondo social come Taylor, pare l’abbia già trovato in pista e in sella. E che si tratti di un motard o di una Vespa non importa, purchè si dia gas su due ruote. Quello che la ventireeenne bresciana attendeva era il posto giusto per le competizioni.
Trovandolo alla Malossi Racing Academy. “Il mondo che non mi sarei aspettata. Dove tutto è organizzato fin nel minimo dettaglio. Dove sto e stiamo imparando molto e in breve tempo grazie anche agli esercizi dei coach e i loro consigli hanno la dimensione e forma perfetta per un percorso di crescita. Cercando di superare i limiti, gestire i difetti, superare i timori.”
Misurandosi con difficoltà “che non immaginavo di trovare. La prima quella di portare in pista un mezzo come la Vespa che giudicavo facile da guidare, una passeggiata in confronto al motard: non pensavo di sbagliarmi. E così tanto!”. Si rivelerà un mezzo da non sottovalutare ma da imparare a conoscere.
Impegnativo ma “anche propedeutico: i miglioramenti con il motard sono stati, da subito, decisamente apprezzabili. Mi sono scoperta più fluente e molto più decisa in entrata di curva. Un cambiamento stupefacente, un altro elemento di sorpresa. Uno di quei risultati che non immagini possano arrivare e così presto.” mentre altri sono ancora lì in attesa.
“Sto lavorando molto sulle curve a sinistra, che sono il mio vero punto debole. E poi so di dovermi impegnare di più nell’esercizio proposto da coach Verderosa per imparare a muovere il bacino affrontando il percorso disegnato a forma di 8.” Ma già i primi risultati stanno arrivando: “nella seconda finale di Magione abbiamo notato un salto di qualità grazie a una maggiore decisione nell’approccio di gara.”
E anche se poi “a Cervesina ho avuto qualche difficoltà a memorizzare bene il tracciato, quel terzo posto, al termine delle prime due giornate, in classifica significa che stiamo lavorando. Con il livello, generale, che si sta alzando perché stiamo lavorando - divertendoci pure! - e proseguendo nella direzione giusta.”
Infilando casco e guanti senza mai dimenticare il cervello, senza farsi sfuggire nulla dalle mani “perché il rispetto per l’avversario è un elemento che non mi permetto mai di tralasciare. Se un soprasso o una manovra per guadagnare una posizione o un piazzamento potesse compromettere la gara di un altro pilota, penalizzarlo o, peggio ancora, metterlo in pericolo, non ci penso due volte a rallentare. La rivalità non deve mai superare certi limiti.”
E non perché non sia competitiva “anzi, lo sono eccome! Anche se cerco di nasconderlo, di non mostrare questo lato, molto marcato, del mio stare in sella.” Un alone di mistero, lo stesso che l’ha guidata anche nella scelta di un alias per sua vita online. Per incuriosire il pubblico lasciando parlare le prestazioni in pista. Per trovare un posto riservato, il suo posto giusto nel mondo.