Nico Morelli e i Trofei Malossi tra cuore, ostacoli e chiamate

di Emanuela Macrì

Ai Trofei Malossi ci arriva per caso, anzi su invito. Quello a partecipare ad una due giorni “Meeting e test” a Latina di qualche bell’anno fa. Un fine settimana che si inserisce giusto giusto nel calendario a due ruote che per Nico Morelli è da sempre piuttosto avaro di pause. “A quel tempo – racconta il pilota di Livorno – ero impegnato nel CIV e alle prese con un periodo di stanchezza e di insoddisfazione. Cambiare aria, per qualche giorno, non poteva che farmi bene.” Anche se in realtà, farà molto di più.

Trasformerà un incontro casuale con lo scooter in un amore al primo gas. “E forse mi potevo anche difendere meglio e pure far bene, ma il cambio di mezzo non mi giova e reggermi in piedi è un’impresa. Nei giri che riesco a terminare senza scivolare, quei pochi, vado forte.” Eppure qualcuno lo nota e qualcosa succede. Succede quello è il primo appuntamento di una lunga storia che ancora non conosce fine.

Da Latina mi porto via tanto divertimento e l’offerta di una sella, la prima di tante altre a venire.” Anche quelle che non pensava. “Sono salito anche sul TMax quando nel 2018 mi chiedono di sostituire, in occasione del World Malossi Day 2018, un pilota che ad una gara dalla fine della stagione si trova con un titolo da difendere e conquistare ma un infortunio che non gli permette di schierarsi in griglia.” E non solo. Perché nella stessa edizione c’è un mezzo 70cc libero e una griglia, quella della World Malossi Day Cup, che ha giusto giusto una casella per il livornese.

 

Per ogni sella rimasta libera, dunque, c’è un Morelli pronto a prender posto. Un canto delle sirene irresistibile quando queste cantano a 94cc. Come accade nel 2021. Ancora finale di stagione e ancora Vallelunga. Ancora un mezzo senza pilota ma, questa volta, “con la cilindrata che più mi incuriosisce. Con il motore che attendevo di provare e avere l’opportunità di farlo su una pista come quella del Taruffi è davvero il massimo.” Ed è di nuovo amore, al primo gas.

Tanto che nella stagione successiva, al netto di piedi ingessati e calendari sfavorevoli, partecipa al Trofeo Nazionale Scooter Velocità e, grazie anche ad un buon compagno quale Jonathan Zucchi con cui darsi il cambio in sella per non perdere quei punti buoni riesce, a fine anno, a far suo il terzo gradino del podio stagionale. Nonostante tutti i nonostante della stagione. 

Uno su tutti? “Il fine di settimana a Varano de’ Melegari quando alle 17 del sabato decido di caricare armi e bagagli sul furgone e tornare a casa, in officina. Dove lavoro per rifare il motore e alle 3 del mattino riparto per Varano e al mattino della domenica son in pista al primo turno possibile.” Perché non si molla di un centimetro. “Perché non posso partire da Livorno e farmi tutti quei chilometri per poi non metterci tutto per star lì davanti a battagliar coi primi.”

Beh ma un segreto, un asso nella manica, un punto di forza ci sarà. “Nulla di preciso. Solo la determinazione di trovare la soluzione ad ogni problema che si presenta. Lanciare il cuore oltre l’ostacolo, come si dice.  Di metter in atto quella che ogni volta penso essere la strategia migliore, quella che mi permette di metterci tutto quello che serve quando il motore non fa il suo. Di  metterci una pezza, via!”

Studiare, agire, non farsi dominare dagli eventi. E per il 2024 cosa aspettarsi? Tutta una stagione in sella e un nuovo invito, a quanto pare, seppur non si tratti di un’offerta per una volta ma di una richiesta. “Un appello alla Fortuna, a passar da queste parti, ogni tanto.” Trofeo Nazionale Scooter Velocità, citofonare Morelli.