Motore e matematica. Vincenzo Sciacca, il titolo TNSV non è un’opinione

 

di Emanuela Macrì

Tutto motore is the answer. Sorpassi, staccate, ginocchio a terra e un occhio a quel che accade subito dietro, ok. Tutto vero. Ma se chiedi a Vincenzo Sciacca cosa faccia la differenza sulla pista otterrai quale risposta quelle due parole. Come a dire che se tutto sotto la sella funziona, per il resto non c’è preoccupazione capace di tenere banco e il lavoro è fatto. E riguardando il traguardo della seconda manche dell’ultima prova stagionale corsa sul tracciato di Vallelunga, tagliato con quei 4 secondi e mezzo, anzi di più, di vantaggio su Luca Salvadori e il resto degli avversari, vien da pensare che il segreto stia, davvero, tutto lì.
 

Ma per andarsi a prendere il suo primo titolo Trofeo Nazionale Scooter Velocità, il pilota di Marsala due conti se l’è fatti, invece. Eccome. Mentre lo scooter è nelle mani del team Veggio Corse aka Michele Inzerillo e Giuseppe Ottoveggio il quale, davanti a quella coppa conquistata, dice che “sulla preparazione è già stato raccontato tutto (vedi la puntata di Race Corner dedicata proprio ai 100cc e di cui è stato uno dei protagonisti NdR) e sulla gara non c’è altro da raccontare. Tutto è andato come previsto e sperato. Motore impeccabile, messa a punto tanto quanto e guida che ha fatto la differenza.

E invece, della gara, da narrare ce n’è. A partire da una prima finale con Sciacca subito avanti, a recuperare quel secondo posto in griglia dietro Alberto Consoli (Team Mannino), rivale numero 1, almeno per la matematica e la classifica, e guadagnare qualche metro su un gruppo che nei primi giri riesce a rimanere lì. Alla conquista di “una posizione di controllo sugli avversari, che ogni tanto verifico voltandomi indietro, mentre cerco di avere la meglio, come sarà, nel duello con Gennaro Adinolfi (Team D.P.S.): lo scopo è portare a casa il risultato migliore senza permettersi alcun rischio inutile.” 
 

Per chiudere pratica e stagione con una seconda finale in fuga. Dopo un’altra partenza a razzo e quel primo tratto di primo giro percorso con il gruppo, dando poi quel giusto gas per conquistare metri e distacco, per una testa della gara mai in discussione. “Sapendo di averne, di poter fare la mia gara senza troppe preoccupazioni grazie al risultato di una prima manche dove non erano ammessi errori. Ora posso rilassarmi, ma non distrarmi, e andare via.” Detto fatto. 

Mentre dietro si consuma una vera e accesissima battaglia per i due gradini rimanenti del podio, quella che Giuseppe Ottoveggio vede quale valore aggiunto “di una vittoria ottenuta su piloti di esperienza e calibro”, lì davanti Vincenzo Sciacca risponde alla domanda “Come si vince un titolo stagionale nel Trofeo Nazionale Scooter Velocità?” con la solita risposta “tutto motore.” Sommato a qualche calcolo, però. Perché la matematica non è un’opinione, nemmeno a quota 100cc.