di Emanuela Macrì
Lì dove nessuno ancora era arrivato a mettere la gomma anteriore di un bicilindrico 530cc, oltre la linea del traguardo dei tre titoli consecutivi. La T-Max Cup, edizione 2021 vede Diego Guerra sul gradino più alto del podio. Quello di una stagione decisa nell’ultima data dei Trofei Malossi 2021 a Vallelunga, nella seconda delle due manche previste. Una pratica aperta fino all’ultimo respiro e da fiato sospeso per una questione, proprio, di gomma.
Niente scampagnate tra i cordoli per il pilota che corre sotto le insegne Marvin Racing Team, dunque, ma tante salite e avversità, avversari molto ben attrezzati e griglie affollate da affrontare gara dopo gara. Dopo l’ottimo esordio con la vittoria piena ottenuta a Modena, infatti, per il romano inizia una stagione giocata sulla rincorsa a causa del terreno perso a Magione, dove l’annata sembra prendere una strana piega.
“L’assenza, in Umbria, di Marvin al box - racconta Diego – e la caduta rimediata per il mio eccesso di zelo, sono le prime gocce di un vaso che non ci metterà molto a riempirsi di piccole, ma non trascurabili, sventure inattese. Dall’errore commesso con i cartelli dei giri a Cervesina per una bandiera a scacchi che non mi aspettavo e sarà la doccia fredda di giornata al problema, poi risolto, con il mezzo in gara1 a Varano, mi trovo a fine stagione con un gap di 12 lunghezze da Alberto Consoli (Spillo Corse). Non poche considerato il pilota che è.”
Il titolo,quindi, va difeso sul tracciato del Taruffi di Vallelunga dove i colpi di scena non mancheranno. Eccone servito uno quando nel finale della prima manche “arrivo alla Roma e vedo Manuel Bastianelli (Elaborazioni Panfili) posizionatosi all’interno per passare Consoli. In una frazione, minima, di secondo mi trovo, così, a dover cambiare miei i piani, staccare qualche millimetro prima di loro per poi aprire il gas affiancandoli interni e andare a prendermi la vittoria.”
Senza però mettere al riparo, matematico, la posizione in classifica generale. E così gara2 “se Consoli deve fare in modo di non farmi guadagnare i punti che ora mi sono indispensabili, io mi trovo a confrontarmi con un problema alla gomma posteriore che mi impone di rallentare a metà manche per farla raffreddare e poter, così, far fuoco nell’ultimo giro.” Amministrando un finale che punta dritto al titolo.
Il terzo per Guerra e con lui per Marvin Mendogho, oggi preparatore ma vincitore anche da pilota di due titoli in T-Max Cup. “Lavorando dal generale al particolare – racconta Marvin - per avere una visione nel tempo, cercando di creare una squadra e una struttura capaci di supportare e sopportare il carico. Sempre a disposizione del pilota, il finalizzatore, per dargli modo di chiudere il cerchio.” Sulla scorta, anche, di una fiducia incrollabile.
“La sua – conclude Diego - nei miei confronti: le magliette celebrative erano pronte già 20 giorni prima che aprissero i cancelli di Vallelunga e in una situazione scomoda come la nostra credo di poter dire sia, davvero, una grande dichiarazione di stima.” Quella che viene prima di tutto. Anche se poi, a contare, è quella gomma che passa per prima sul traguardo. Per chiudere la pratica, oltre ogni grammatica.