di Emanuela Macrì
“Motori che alzano la voce. Temperatura della competizione in rapido aumento e io lì, nella mischia di quei primi metri dopo la partenza. A fare sul serio, per la prima volta, per la mia prima vera gara. A non sapere esattamente cosa dover fare ma mettendomi nella scia di quell’istinto di non lasciare nemmeno un millimetro di gas.” Come nei seguenti nove giri di una manche che Damiano Cappello vincerà. La prima bandiera a scacchi della stagione 2021 del Trofei Regioni Sicilia, così, è sua, con una quarta piazza assoluta subito dietro ai big Pietro Trovato, Vincenzo Sciacca e Francesco Bonomo. Sbam!
E pensare che rientrando ai box ancora non gli sembra vero di essere lì a fare i conti con tutte quelle vibrazioni che rispondono al nome di emozioni, per la prima volta con quella tuta, la prima volta su quella griglia e la prima gara dei Trofei Malossi vissuta da pilota e non da spettatore. Dopo un sabato di prove libere “con quel motore che gira e io con lui mentre a ogni passaggio il tempo scende e sale l’asticella dei desideri: in gara vorrei vedere il mio nome tra i primi cinque.” Ma farà di meglio, anche se ancora non lo sa.
Non sa nemmeno di quei due podi su cui salirà nel tardo pomeriggio della domenica di Racalmuto, per alzare la coppa del secondo di giornata del Trofeo Regioni e quella del terzo nella Scootermatic 70cc. Doppio sbam! “Soprattutto se penso che nella seconda qualifica del mattino una caduta rimediata affrontando l’ultima curva, pochi metri prima del rettilineo, poteva farmi ricredere su quanto di buono avevo fatto fino a quel momento.” Ma le cose andranno diversamente “lavorando, invece, nel verso giusto e stimolandomi in positivo.”
Per una giornata che lascerà il segno “e la meraviglia negli occhi – racconta il pilota di Scicli, Ragusa, Marcomotors Racing Team - ma anche tanta, tantissima, energia lasciata sul percorso di gara, con la lancetta della benzina fisica e mentale, nella seconda manche, a segnare il livello della riserva.” Per capire quanto il fattore Esperienza, conti. “Ho cercato di osservare quanto possibile i piloti più esperti e compreso che molto della loro forza viene dalla programmazione mentale della gara. E che c’è tanto, tutto, da imparare.” La partenza, ad ogni buon conto, sembra promettere (molto) bene. Non credete?