di Emanuela Macrì
Che la disegnasse meglio con le gomme piuttosto che con il pennarello non avevamo dubbi (ma se ancora ne aveste, ecco QUI la prova inconfutabile). Vincenzo Sciacca (Team Monaco) se la cava molto meglio alla guida, per sua fortuna, che davanti a un foglio bianco e torna sul podio di Airola nella prima domenica del Girone Sud dei Trofei Malossi edizione 2024. Ma la sua non è una vittoria ottenuta ad occhi chiusi.
Già dalla qualifica, con un quarto posto in griglia e una seconda fila sa di dover rimediare da subito. In gara1, poi, dopo essere riuscito a togliersi un trio di piloti piantati nelle costole per buona parte della prima finale, finisce per giocarsela a due con Ignacio Roman (Team D.P.S.) e con una manciata di millesimi di secondo di distacco che sul finale aprono allo spettacolo che tutti si aspettano proprio sulla linea del traguardo. Ma il caso aspetta i due tra le curve 6 e 7.
Tra loro, proprio in quel punto, c’è un pilota doppiato e l’obbligo per i due, appaiati, a una manovra di sorpasso. Esterno per Roman, interno per Sciacca. A cavarsela meglio sarà lo spagnolo mentre il siciliano perde qualche centimetro e la certezza della prima posizione sotto bandiera: “l’avevo studiata nei giri precedenti – racconta il pilota del Team Monaco - e so che senza quell’episodio, tra curva 8 e il traguardo, sarei riuscito a spuntarla.”
Ma lasciata la delusione a pochi metri dalla linea dell’arrivo, per il marsalese è già tempo di pensare alla strategia della seconda finale. “Stare davanti a tutti da subito. Lasciarne passare al massimo uno. Ma non di più e solo per qualche giro. Altrimenti recuperare sarà dura.” Ma dura sarà comunque. Perché a dargli il cambio in testa al gruppo per qualche giro e poi stargli a ruota è un altro siciliano, Francesco Buscema (Buscema Racing Team). Mentre Sciacca lo controlla a vista, letteralmente.
Nello stesso punto del misfatto della prima frazione, infatti, il marsalese si gira più volte per controllare la situazione (leggi Buscema) alle sue spalle “e capire quanti metri di vantaggio avevo. Quel punto della pista lo permette e io dovevo fare i miei calcoli.” Qualche decimo di secondo al cronometro che, tradotti, valgono qualche metro di vantaggio. E se il pilota 124 fa i conti con un minimo ritardo e poi un guaio tecnico proprio nel finale, Vincenzo Sciacca va a prendersi la vittoria in solitaria, su una ruota. Quella che poi utilizza per decorare l’asfalto in burnout. E che la disegni meglio con le gomme piuttosto che con il pennarello, a questo punto, è una certezza.