Vito Debellis, nome e genere… che Academy!

di Emanuela Macrì

Quella di Vito Debellis con la Malossi Racing Academy è un rapporto, a distanza, nato già durante la sua prima edizione. Un amore impossibile, però, che nel limite d’età vedeva proprio il suo ostacolo maggiore. Poi “la combinazione dell’innalzamento della soglia e il cambio del mezzo, subito piaciuto già alla sua presentazione ad Eicma, mi hanno convinto a tentare la selezione. Averla superata e partecipare all’edizione 2023 rappresenta, per me, l’ultimo desiderio della gioventù (e ride NdR), dell’età con il 2 davanti. Prima di diventare grande, davvero.” 

Quello che cercavo – aggiunge il pilota di Bari – era un gruppo con cui fare un’esperienza di crescita. E qui l’ho trovato, da subito.” Ma non è tutto qui. “Qualche turno in pista con gli amici, i raduni e la strada non bastavano. Avevo bisogno di provare l’adrenalina della gara e di sentire.” Sentire cosa? “Come suona il mio nome in telecronaca!”

Davvero? “Fin da piccolo sentivo questi nomi così belli, adatti al mondo dei motori. Sembravano e sembrano fatti apposta per suonare bene. E mi sono sempre chiesto se anche il mio fosse così.” Ora, quindi, è arrivata la risposta? “Beh sì! E devo dire che è un po’ come quando prima di un’interrogazione senti il tuo nome e ti sale un brivido. Quella scossa lì.” Ma per una curiosità soddisfatta ci sono mille altre questioni da affrontare. 

Come una gamba che trema “durante tutta la prima gara di Modena, quando con Giordano Benagli ci siam dati battaglia giro su giro, soprattutto in curva ed io che approfitto dei rettilinei per cercare di calmarmi e respirare” ma anche “le sessioni di formazione e le istruzioni per imparare a gestire un fine settimana di gara. Questo è un aspetto, per me, fondamentale. Cominciando a pensare come un pilota e a muovermi come tale: sto lavorando molto sulla postura per trovare la più corretta sul mezzo.

Grazie ai consigli di Luigi Pannone e Rebecca Bianchi “che stanno lavorando su ogni aspetto. Senza tralasciare nulla” e la presenza femminile che contrassegna questa stagione della Malossi Racing Academy. “La conferma di aver fatto la scelta giusta, iscrivendomi, è arrivata quando ho saputo della presenza di Rebecca ad accompagnarci e di Alice Guzzon a competere con noi. Il tema della discriminazione di genere è molto sentito nella mia famiglia e molto caro anche alla mia fidanzata.

Una Academy inclusiva e senza differenze, luogo dove abbattere le barriere del preconcetto che vuole il motorsport come un feudo maschile, sono tutti elementi che giocano a mio favore e mi fanno apprezzare, ancora di più, questa mia esperienza. E poi, parliamone: della competenza di Rebecca Bianchi, pilota di esperienza e professionista che ne sa più di tanti altri. 

E di Alice? I suoi tempi in pista parlano chiaro: i suoi colleghi possono solo temerla. Finalmente una risposta a chi ritiene, erroneamente, che si tratti una disciplina maschile. Sono contento per i suoi risultati. Sono molto importanti.” Infatti “quando ho saputo della sua partecipazione ho subito capito di non poter competere, ma dovermi concentrare sul percorso personale.” Ora che il 3 campeggia sull’età ed è arrivata quella fase che Vito considera adulta, la domanda è: poteva cominciare meglio? Ai posteri l’ardua sentenza.