Vincenzo Sciacca (7) - Alberto Consoli (222)
di Emanuela Macrì
Tempo di esami per il TNSV, categoria che nel numero 100 non vede il suo traguardo massimo in termini di voti ma conta, invece, i cc dei motori che la animano e infuocano. Gli stessi che sul tracciato del Piero Taruffi, nel fine settimana del World Malossi Day, come ogni anno, prenderanno il via per l’ultima verifica in programma, quella che vale una stagione e consegnerà il diploma dell’edizione 2021.
Primi della classe, il duo siciliano composto da Vincenzo Sciacca e Alberto Consoli detentore, quest’ultimo, di un titolo da difendere dagli attacchi, a colpi di gas, del suo conterraneo qui avversario ma, altrove – leggi ScooterMatic - inedito e inaspettato compagno di avventura. Con Consoli, a metà stagione, a correre in soccorso di Sciacca infortunato e inabile alla guida e correre, in pista, con i suoi colori in sua vece grazie proprio a quella norma regolamentare che consente di poter cumulare i punti con un altro pilota e fare fronte comune in caso di necessità come questa. In nome, soprattutto, di una solidarietà che in aula Trofeo Nazionale Scooter Velocità, però, non troverà posto.
E se per i piloti è tempo di studio e ultimi ripassi in vista della prova più importante, per i preparatori la mole di lavoro non è certo da meno. Abbiamo voluto chiedere proprio a Giuseppe Ottoveggio di Veggio Corse, preparatore di Vincenzo Sciacca come il dinamico duo si preparerà in vista della tappa capitolina: “Con una settimana di lavoro dedicata al solo motore – racconta Giuseppe Ottoveggio - da rifare da capo. Albero motore, cuscinetti, pistoni e tutti quanti i componenti che ci vogliono.” Non tanto per esigenze particolari ma per “evitare qualsiasi rammarico, per arrivare al box con la coscienza di aver fatto tutto il meglio possibile. Perché a Vallelunga ci si deve presentare con un motore al top della messa a punto, che dia meno pensieri e grattacapi possibili. Anche se non sono, comunque, mai da escludere ma si affronteranno a tempo debito.”
Giuseppe Ottoveggio ritira il premio di miglior preparatore, dopo la vittoria del suo pilota Vincenzo Sciacca.
Dall’officina di Marsala con una missione, il comandamento numero 1: “portare a termine la gara!” Che poi altro non è che la raccomandazione riservata a Vincenzo in griglia, un attimo prima di prendere posto al muretto “perché è si tratta di manche lunghe. Non si deve aver fretta mentre, invece, è necessario prendersi il tempo per gestirle con testa e nervi saldi. E lasciare spazio a qualche rischio solo nell’ultima parte e all’ultimo giro. A Vallelunga si vince mettendo a frutto l’ultima parte del tracciato nell’ultimo dei giri previsti. Affrontando come meglio possibile l’uscita dalla Roma, l’ultima curva prima del traguardo che attende sul rettilineo.”
Lo sa bene Giuseppe, fino allo scorso anno impegnato anche in gara con i colori del suo team, Veggio Corse, ma mai in sella a un 100 che però “non mi dispiacerebbe provare. Chi chissà che non accada, prima o poi.” E mentre rimaniamo in attesa di sapere come finirà questa storia, ci spostiamo di qualche chilometro verso est, senza abbandonare l’isola siciliana.
Perché nel frattempo, a Milazzo, anche in casa Mannino Racing, Maurizio Mannino si prepara a sostenere l’esame finale per fornire al suo pilota Alberto Consoli le armi vincenti per il duello finale ma con un metodo di studio altro. “Dedicandomi alle attività sul motore, interventi e sviluppi, durante il periodo invernale, per una messa a punto che avviene invece poi, durante la stagione, e di gara in gara. Per arrivare a Vallelunga dopo averci lavorato e apportato migliorie continue, ad ogni appuntamento in pista.” Non con un lavoro specifico e dedicato alla finale di stagione. Una gara, peraltro, differente da tutte le altre, non solo per il peso in termini di classifica ma anche per la lunghezza di un circuito che mette alla prova il motore, a cui è richiesto un impegno notevole.
Maurizio Mannino stringe la coppa del miglior preparatore, conquistata dopo la vittoria del suo pilota Alberto Consoli.
Non meno quello del pilota “che per affrontare al meglio un appuntamento tale non deve trascurare la preparazione fisica. Io penserò alla meccanica, lui all’allenamento, studiato considerando la partecipazione a più Trofei, nel fine settimana più lungo dell’anno.” A ognuno il proprio ruolo. E Maurizio Mannino conosce molto bene il suo, dopo decenni spesi con le mani nei motori e, non di rado, poi impegnate ad alzare coppe.
Molte conquistate con Alberto, al quale, poco prima del via del Direttore di gara “darò una pacca sulla spalla augurandogli buona fortuna. Un pilota d’esperienza come lui non ha bisogno di consigli. Ha un passato e pelo sullo stomaco sufficienti da sapere come e quando fare cosa.” In una sfida “su una pista veloce, da affrontare, per un buon 70% del tracciato, a tutta manetta. Una di quelle che se non hai il motore, dove vuoi andare?”
Ma infatti! E allora andremo a Vallelunga, anche, per seguire da vicino questa sfida finale in TNSV che promuoverà tutti i suoi protagonisti ma riserverà la menzione della lode solo ad uno di loro. Ad maiora, semper.