T-Max Cup: Guerra per il titolo 2019

Tutto in un solo fine settimana. Tutto in un solo punto. Quello che all’alba del finale di stagione divideva Filippo Pistola da Diego Guerra nella classifica generale della T-Max Cup dei Trofei Malossi e quello che, nel cielo di Vallelunga si doveva fermare e conquistare, per poter brillare. Per poter mettere in tasca il titolo 2019 della categoria con la necessità di un solo punto, in più sull’altro. Da preservare o guadagnare. Secondo necessità.

L’1 che per definizione è un numero felice, pratico, idoneo e stellato. Anche se qui più che di astri sotto cui trovare protezione si è trattato di gas risparmiato e poi speso, astuzia e qualche pianeta contro (di troppo). Per convincersene basta dare uno sguardo alle classifiche di gara 1, quella che potremmo investire del ruolo della vera star di una stagione chiusa non senza esclusione di colpi. Non quelli tra piloti, si intende, ma di scena. 

Perché per una griglia rispettosa della classifica, con Pistola, Guerra e Minischetti a partire dalla prima linea, ci sarà una prima manche di gara capace, in meno di sette giri, di sconvolgere completamente il piano astrale del finale di campionato. Con uscite di scena anticipate, quelle di Andrea Minischetti e Fabio Rodio e le scivolate di Manuel De Gluadi e Filippo Pistola, rimessisi in sella per limitare i danni e registrare, rispettivamente, un sesto e quinto posto. Un piazzamento quest’ultimo, però, indigesto al pilota di Ariccia, in testa alla classifica e alla gara fino a quel fatal sesto giro e quella curva che gli costerà davvero cara in termini di punti. 

Dietro di lui, ma poi solo al comando, un Guerra tutto strategia e concentrazione, che preferirà risparmiare gas e giocarsela sul piano del contenimento e del recupero di quel solo punto da rosicchiare all’avversario, riuscendo anche a fermare il tempo di quello che sarà il giro veloce di giornata. Tagliando il traguardo in solitaria, dopo aver cercato più volte di capire le conseguenze della caduta del rivale, seguito da Sergio Boccardo, Marco Panfili quindi Sebastiano Alercia e i già citati Pistola e De Glaudi. 

Meno scintille, in tutti sensi, nella manche pomeridiana. Con tutti i piloti a sfilare sotto la bandiera a scacchi, Guerra ad agguantare da subito la prima posizione e lasciare qualche bel metro a Pistola impegnato nel duello con Boccardo per una seconda piazza alla fine conquistata dal torinese del Marvin Racing Team. 

Giù dal podio di gara 2, invece, Panfili e Minischetti (alle prese con una giornata poco brillante rispetto al suo potenziale), Rodio, De Glaudi e Alercia protagosnisti di una battaglia che a tratti ha dato filo da torcere e e sembrato impensierire anche le prime posizioni. 

Buona la prima (manche), dunque. Di certo più incisiva e, con il senno di poi, decisiva per un titolo, il primo di Diego Guerra, arrivato al finale di stagione con una collezione, quasi completa di vittorie. “Quasi, per via– sottolinea il pilota e attore romano -  della prima gara della stagione, a Modena. Dove è successo un qualcosa che ancora oggi non mi so spiegare a che, ad ogni buon conto, non ha impedito il migliore dei risultati possibili. L’importante è stato il proseguo della stagione, dove tra strategia e un po’ di astuzia, siamo riusciti a sviluppare un buon mezzo e lavorare in maniera egregia. Grazie alla dedizione del Marvin Racing Team e, non da meno, alla pazienza della mia famiglia che mi supporta sempre.”

Ottimo risultato, anche per Sergio Boccardo, veterano della due ruote e dei Trofei Malossi nonché pilota plurititolatocon un secondo posto che“per me – ha commentato a fine giornata-  vale quanto una vittoria del Mondiale di Moto GP! Dal podio vedere la felicità sul viso di Marvin Mendogho, colui che non solo mi concede ma anche prepara il mezzo, con tanta cura e dedizione, posso dire sia stato uno dei regali più belli della mia vita. Perché ha lavorato a casa, di notte, e mi ha persino raggiunto a Torino per ascoltare, con pazienza, tutte le mie lamentele per poi riuscire a compiere una magia. Sono davvero felice di averlo ripagato così.” 

Appagato del risultato, di quel terzo gradino del podio di giornata, anche Marco Panfili che ha partecipatosfruttando una wild card“perché non volevo perdermi la gara sul circuito di casa. Un podio inaspettato anche se ci siamo impegnati, con il team, lavorando per fare il meglio possibile. Ci eravamo preparati anche tatticamente, cercando di portare in pista quel minimo di strategia per contenere gli errori e concentrarsi sul risultato.”

Giornata da lato oscuro della luna, invece, per Andrea Minischetti che, però, vuole cogliere la parte luminosa “di un campionato che mi ha visto partire da esordiente e chiudere al terzo posto. Peccato per la gara di oggi, per quell’uscita di scena in gara 1 quando ho sentito partire l’anteriore e perso il controllo del mezzo. Ma fortuna per aver, comunque, limitato i danni. Sono  soddisfatto, invece per il campionato, per un risultato che mi accompagna verso la prossima stagione a braccetto della migliore motivazione possibile. I margini per migliore ci sono.” Perché l’1 è, per definizione, un numero felice, pratico, idoneo e stellato. E non irraggiungibile!

Emanuela Macrì