ScooterMatic Junior: il tuo scooter e quattro componenti per la più social delle categorie dei Trofei Malossi

Quando è stata la prima volta che, posizionato in pedana il tuo scooter, hai dato il via ad operazioni che, meno di un’ora più tardi, te lo avrebbero restituito smontato e quasi irriconoscibile?

E l’ultima, la ricordi? Per Matteo e Lorenzo, che fosse la loro ultima o prima, ora c’è qualcosa che rimane. Un po’ perché a fare da sfondo c’era uno dei box dell’autodromo di Vallelunga. Un po’ perché al loro fianco c’era la squadra tecnica Malossi capitanata da Fabio, capo meccanico dell’azienda, coadiuvato dal collega Davide, supervisor di giornata, e da tutta la verve di Henry Favre, influencer e personalità di spicco nel mondo delle due ruote che girano nel mondo dei social network.

Community virtuali dove Matteo e Lorenzo hanno incontrato la proposta targata ScooterMatic Junior, ultima (ma sono in ordine di tempo) categoria approdata alla corte dei Trofei Malossi con una formula studiata per le prime volte. 

Come quella di portare lo scooter con cui si affrontano le strade tutti i giorni fino in pista, non prima di aver apportato qualche decisa modifica al suo aspetto. Non prima, di aver sostituito cilindro e variatore, marmitta e carburatore originali con i quattro corrispettivi a marchio Malossi. 

E se raccontata così vi par materia semplice, pensate di dover lottare contro i giri delle lancette dell’orologio e una, anzi la, prova: al termine delle operazioni di sostituzione, infatti, il primo esame è quello dell’accensione del motore. Anche se i partecipanti di Vallelunga, come tutti gli altri loro predecessori, per arrivarci hanno dovuto dimostrare, una volta indossati camice e guanti, di saper rispettare quando previsto dal piano di lavoro e tener fede alle tre regole fondamentali, tre ingredienti senza i quali nessuna ricetta può riuscire: pulizia, calma e precisione.  

 

Lavorare- osserva Lorenzo - con ordine. Nello spazio di un mattino ho compreso quanto questo elemento sia di peso per il risultato. E chi lo avrebbe mai detto che ci sarei riuscito, con tanta facilità?” Una lezione utile anche in altri ambiti della vita, magari quella professionale per un futuro geometra, anche se già praticante, come lui. Che dalla provincia di Viterbo, dopo aver conosciuto la proposta Junior di Malossi tra i post di facebook ha deciso di incontrarla a quattr’occhi. Di provare e provarsi tra il box e il circuito. 

Quello storico, il “corto” di Vallelunga. “Perché in pista ci ero stato solo con il kart. Ed era giunta l’ora di ridurre le quattro ruote a due, dando inizio, spero, ad una nuova avventura.” Un desiderio che dopo il fine settimana trascorso a Campagnano di Roma ora “è cresciuto parecchio. Aver visto una tale partecipazione, così tanti piloti da così tanti paesi d’Europa poi, ha giocato forte sulla voglia di vedermi ancora in pista, in un futuro non troppo lontano.”

Un weekend da farci più di una storia Instagram. O almeno questa la linea di Matteo, 18enne della provincia di Ancona, che proprio seguendo i Trofei Malossi sul social ha deciso di trasformare le 24 ore virtuali di una history in una possibilità. Dalla carrozzeria che lo vede impegnato al lavoro cinque giorni a settimana è arrivato alla pit lane di Vallelunga “per scoprire un buon feeling con l’asfalto della pista. Un approccio che non avevo immaginato e che, dopo questo primo assaggio, mi ha messo un deciso appetito.

 

Un circuito da affrontare al seguito di Henry Favre coach e, per l’occasione, apripista. “Felice di aver preso parte a quello che possiamo definire un test. Dopo l’esperienza ScooterMatic Junior, per i ragazzi che vi hanno partecipato, credo si possano aprire essenzialmente due strade: una che li porterà sulla griglia di partenza a breve, l’altra a mettere nel cassetto delle esperienze le ore trascorse con il camice Malossi prima, e la tuta da gara poi.” Anche se, a quanto raccontato da chi l’esperienza l’ha vissuta sulla pelle, il rischio di incappare nella seconda sembra davvero minimo.

“Penso che a fare la differenza, al netto di qualsivoglia futuro li attenda, sia aver avuto la possibilità di vivere la realtà dei Trofei Malossi, di quella grande famiglia che non è solo una frase studiata per finire in uno spot pubblicitario. Perché questo è un ambiente dove l’altissimo livello di professionalità non dimentica l’importanza dei rapporti umani, dove non c’è spazio per i piedistalli ma solo per la serietà e la volontà di trasmettere conoscenze e passione.”

 

Competenze al servizio, dunque, e opportunità. Per due turni in pista e, a seguire, il rito della cerimonia di chiusura di giornata con le valutazioni da assegnare, foto e riprese secondo consuetudine e la consegna dei trofei a forma di copricarter a marchio Malossi. Per il termine di una giornata sotto le insegne ScooterMatic Junior e per un’avventura che, però, non si conclude con un giro di chiave al box di Vallelunga. Rimane ancora il mistero, infatti, sul nome dell’aspirante pilota che, per merito, avrà la possibilità di spendere il suo premio stagionale partecipando a una delle gare dei Trofei Malossi dell’edizione 2020. 

E allora via, che sia la prima o solo l’ultima in ordine di tempo, sembra arrivato il tempo di una history Instagram con countdown per arrivare carichi al sabato 9 novembre, l’appuntamento con i Trofei Malossi all’EICMA di Milano. O no?

Emanuela Macrì