ScooterMatic Junior 2020. Una storia IG per un reality che può cambiare una storia. La tua

di Emanuela Macrì

 

Ventiquattro ore, il tempo di una storia su Instagram. Il tempo di un’occasione da cogliere al volo, lunga un giorno ma pensata per un rilascio progressivo dei i suoi effetti. Perché quel messaggio rivolto a te, che se giovane e hai un sogno a cui dare gas, è lì a tutto schermo per annunciarti che nell’edizione 2020 della ScooterMatic Junior dei Trofei Malossi avrai l’opportunità di sentirti una star! (cit. G.Romano) grazie a tutte quelle novità che valgono molto di più di uno swipe up.

Va proprio così per Riccardo Lomaestro 17 anni di Piossasco, nella provincia di Torino, che da tempo segue i Trofei Malossi attraverso i suoi social, tanto che in periodo non sospetto e nemmeno troppo lontano aveva richiesto informazioni sulle modalità di partecipazione. Per poi mettere tutto in cassetto, in attesa di un’occasione che non sa ma arriverà visualizzando su Instagram quella storia, “inviando un video di presentazione quale candidatura, girato senza troppa convinzione per via delle minime aspettative di successo.

E che invece sarà la chiave per aprire le porte del reality e insieme dell’Autodromo di Varano de’ Melegari prima e quello di Modena poi, con piste importanti e con compagni di viaggio che capisco, da subito, essere preparati in tema di motori. Credo e temo più di me. Anche se poi…”. Poi arriveranno fiducia e conferme, insieme a un posto nella finale a quattro di Vallelunga. “A chiudere un percorso che sa lasciare un segno sia dal punto di vista umano sia per l’importanza di quanto si impara. Dal motore alla guida in pista. Impagabile”.

Un cammino che è, anche, un modo per avvicinarsi al mondo delle gare su due ruote. Come conferma Mattia Cavallini, 17 anni di Firenze, che per riassumere l’avventura targata SMJunior sceglie la parola Esperienza. “Quella che non ti aspetti e invece ti stupisce, continuamente. Per il legame con quelli che sono i tuoi rivali ma diventano amici e il livello in crescendo della sfida. Per uno come me con la passione per i motori ma alla sua prima esperienza assoluta in pista e una finale conquistata senza averla messa in conto.”

Ma che inizia a delinearsi all’orizzonte “dopo la prova affrontata e superata, avendo la meglio su un avversario decisamente forte, all’Autodromo di Magione, smontando e rimontando il gruppo termico”. Anche se l’emozione più forte rimane il primo assaggio all’asfalto, la prima gomma postata sul circuito di Pomposa. “Eccezion fatta, però, per Vallelunga dove alla tensione positiva della finale si aggiunge il fascino di vivere, a pieno e con tutte le sue intensità, un fine settimana di gara. Dentro e fuori il circuito”.

Quella Vallelunga che lascerà Gabriele Romano “senza parole! Per il circuito, l’organizzazione perfetta e perché tutto ha funzionato. Dove nelle prove del sabato mi sono tolto la soddisfazione di stare nella scia di un veterano come Andrea Minischetti, peccando però e purtroppo nel finale, all’uscita dell’ultima curva prima del rettilineo”. Un eccesso di energia e di entusiasmo per il diciannovenne che da Carzago Riviera, provincia di Brescia arriva al reality senza sapere che ad aspettarlo c’era quella che ricorderà come “un’avventura eccezionale”.

Perché ho imparato e capito quanto conti la pazienza e l’attenzione per ogni minimo dettaglio quando si tratta con i motori. Soprattutto per chi, come me, di professione fa il meccanico”. Di scooter, tra l’altro. “Anche se l’aspetto più incredibile di tutta questa storia è stato e rimarrà l’aver conosciuto voi azienda Malossi! Pensando ai pezzi che monto e maneggio ogni giorno, avere la possibilità di incontrare la famiglia che li produce e ha dato loro nome e prestigio, di lavorare e confrontarsi con i suoi collaboratori e poter partecipare ai Trofei. No, se me l’avessero solo qualche mese prima detto mica ci avrei creduto!”. Dice con un accenno, ancora, di incredulità.

La stessa del papà di Gabriele Biazzo, 19 anni di Vittoria di Ragusa, quando il figlio gli comunica di esser stato selezionato per partecipare al reality dei Trofei Malossi e che, per questo, è necessario procedere con l’organizzazione di voli e trasferimenti. Tra questi il primo è quello che dalla Sicilia li porta al Riccardo Paletti di Varano dove lo aspetta “la prova – ricorda Gabriele – per me emotivamente più difficile. Cercavo, infatti, di rimanere concentrato, di togliere lo spazio alla preoccupazione di non conoscere il livello di preparazione degli altri concorrenti”.

Commettendo, così e invece, “errori banali e piccole ingenuità in una prova come quella dello smontaggio dello scarico, comunque, alla mia portata”. Un’inquietudine alimentata anche dalla presenza delle telecamere “a cui mi farò presto l’abitudine, tanto da poterle considerare parte di quel gruppo che sarà l’aspetto, la lezione, più importante nel mio percorso: posso dire, senza incertezze, di aver scoperto e capito il valore e la forza del lavoro di squadra”.

Mai avrebbe immaginato, infatti, “quanto ci saremmo aiutati durante le prove e prima di affrontarle. Studiando le vie migliori per ottenere il massimo risultato nel minor tempo possibile. Ridendo, divertendoci e a volte preoccupandoci, sempre insieme. Sostenendoci come amici, quali poi siamo diventati davvero per scoprire e sperimentare quella solidarietà che sapevo essere il marchio di fabbrica e qualità dei paddock dei Trofei Malossi”. Territori di sfida, ma non solo.

“Per me, i luoghi di formazione. Dove ho imparato e compreso, grazie ai consigli di coach e dello staff tecnico che ci hanno seguito passo passo nel cammino, quale sia il corretto comportamento da tenere in pista, la necessità di valutare ogni momento la situazione, le attenzioni da porre alle segnalazioni e alle condizioni che possono variare metro dopo metro. Un codice da acquisire, necessario perché mi cambiato, completamente, la visione”.

Gabriele, infatti, non è nuovo ai circuiti “anche se ora è nuovo il mio approccio. Un bottino che mi servirà presto”. Dice quasi sussurrando, credendoci ma non ancora del tutto mentre da lontano gli sembra già di sentire il rumore di uno Zip che si accende. Quello che guiderà “nel Trofeo vero e proprio che mi aspetta!” Infilando quel casco SHOEI, aggiudicatosi a Vallelunga, guadagnando la griglia di partenza di una gara di ScooterMatic 70cc della prossima edizione dei Trofei Malossi, il premio destinato al vincitore della ScooterMatic Junior che nel 2020 ha vestito i panni, anzi i costumi, del reality e beneficiato della direzione di un demiurgico Cristian Salmistraro.

Quel premio che non osi nemmeno nominare ma sogni dal primo momento, quando con lo sguardo cerchi tra i dodici concorrenti selezionati il possibile trionfatore. In quell’avventura che prende forma e muove da una storia social sì ma è tanto potente da cambiare la storia, la tua. E per molto più di ventiquattro ore.