Rotondo Corse. Un inverno di preparazione e messa a punto

di Emanuela Macrì

L’inverno è quel tempo che divide una stagione in pista dalla successiva. Il tempo delle serrande abbassate, della testa nel motore, delle mani che montano e smontano, delle idee che arrivano di notte e trovano forma di giorno. Un inverno, questo, in cui a quanto pare a Cassino, lì ai piedi dell’Abbazia più famosa, Loris Rotondo sta contando i giorni – e le novità - che lo dividono dal primo appuntamento stagionale dei Trofei Malossi. 

Dividendosi tra il lavoro in officina, quello che occupa tutta la giornata, e la preparazione alla stagione su due ruote. Che alla fine va a riempire il tempo rimanente, perché l’orario di chiusura coincide con quello dell’arrivo del resto della truppa, la stessa che anima il box nei fine settimana di gara. “Siamo un gruppo – racconta il preparatore del team che porta il suo cognome - che è rimasto tale anche negli anni lontano dai circuiti, quelli in cui non c’era più un box da condividere, ma la compagnia e la voglia di stare insieme sì.”

Ognuno con un suo compito preciso “diviso tra chi occupa di caricare e scaricare il furgone, chi predispone e sistema ogni cosa nel box, chi fotografa e riprende e chi supporta.” E poi c’è Loris che, con qualche aiuto dell’amico Riccardo, si occupa di preparare il mezzo e di pensare alle soluzioni migliori per i suoi piloti. Ecco, partiamo da qui, chi correrà quest’anno sotto le insegne di Rotondo Corse? 

C’è una sella TNSV in cerca del suo pilota. E un Diego Guerra, nei nuovi panni di talent scout, alla ricerca di quello giusto, del compagno di Sergio Boccardo – presenza confermatissima! – e di mio cugino Alessandro Rotondo che torna tra i cordoli parteciperà a qualche gara con il ruolo (anche) di collaudatore di quel 100cc che debutta proprio in questa stagione.”

Lavoro, tanto e per tutti, insomma. “Anche per Simone Mantovan che dopo la stagione in Malossi Racing Academy ora è pronto per il passaggio ai 70cc del Trofeo Regioni. Talmente carico che un solo Girone non gli poteva bastare, e allora saremo sia nel Nord che nel Sud.” Un parco piloti che già così potrebbe bastare, e invece “c’è ancora posto per qualcuno, Devo solo valutare bene, fare bene i conti di date e presenze, per evitare troppo traffico nel box.” Qualcosa bolle in pentola ma, per ora, la ricetta rimane segreta.

Perché Loris, dopo anni di corse e sulla scorta della sua prima stagione con gli scooter, sa che pesare e dosare ogni dettaglio è importante. E che c’è ancora da imparare. “Lo scorso anno dalla gara di Binetto e tutti i problemi avuti in quell’occasione, ho portato a casa tanti problemi da risolvere, un motore da ripensare e ricostruire e un credito da riscuotere. A Magione, come poi sarà.” 

Con la vittoria di giornata di Guerra nel TNSV e tutta la tensione accumulata a trovar sfogo. Come in quell’abbraccio di gruppo, quel rito collettivo nell’immediato pre-gara “senza parole, ché in quel momento non servono. Basta quel contatto per trasmettersi la forza. E tutta la voglia di far bene. Il meglio possibile.” Ad ogni appuntamento. Fino al traguardo stagionale.

E il ritorno di un altro inverno. “Ora sto lavorando, preparando i motori e sono già alla messa a punto, con il pensiero. Perché la differenza, alla fine, la fai lì.”  Con le mani nel presente e la testa alla nuova stagione, che sembra già guardarti con aria di sfida. Ma buoni propositi, per il 2025, ne abbiamo?  “Beh (pausa thriller di sospensione) direi… (altra pausa) che vogliamo il titolo nel Trofeo Nazionale Scooter Velocità!” Ma è un proposito o un obiettivo? “Fai tu, noi nel frattempo iniziamo a provarci.” Eh sì. Perché l’inverno mica ci metterà poi tanto ad andarsene. Anzi.