Motore, polso e fegato. Il World Malossi Day di Vallelunga è puro spettacolo

di Emanuela Macrì

Un finale senza appello nella Valle(lunga) dei Re della 33ma edizione dei Trofei Malossi. Dove ad ogni semaforo che si spegne ci si gioca una stagione intera. Perché ci sono mille modi, tutti diversi fra loro, di vedere, vivere e immaginare le gare su due ruote ma quando si tratta dell’Autodromo Pietro Taruffi e l’evento che chiude la stagione, il giudizio è unanime: il suo esito è imprevedibile. Se ne volete la prova (su strada?) provata qui sotto, in una piccola distesa di scooter sulla pit lane in attesa del suono della sirena che annuncia l’apertura della pista, una nuvola di colori, tra colpi di gas e sguardi concentrati, potrete trovarne una o più.  

WORLD MALOSSI DAY CUP: tutti millimetri di un Mondiale!

Se a transitare sotto la bandiera a scacchi della WMDC ci sono quattro piloti in poco più di un decimo e mezzo di secondo, allora significa che il livello è mondiale davvero. E che per quell’evento unico nel suo genere, di quelli che se ti sfugge poi dovrai attenderlo e sognarlo per un intero anno, si è pronti a dare tutto quanto si ha. Motore, polso e fegato. Siamo al termine della prima finale della World Malossi Day Cup e la ruota di Gennaro Scelzo (Team Palomba), che quel titolo lo vincerà nonostante la partenza dal settimo posto in griglia, tarda di soli 4 millesimi di secondo rispetto a quella di Alfonso Cirillo, il pilota del Team Kinder che dopo una lotta serrata con Francesco Bonomo (Birilli Racing) e Alberto Consoli (Team Mannino) – e dopo l’uscita di scena di Antonio Paduano (Team Rivieccio) da quinto contendente - si aggiudica, di qualche millimentro, la prima finale. Mentre nemmeno il fotofinish può avere ragione sui i due siciliani che, dopo aver fermato il cronometro nello stesso preciso istante sul 9:58.025, vedranno assegnare il terzo posto a Bonomo in virtù del giro migliore (2:25.778) tra i due e tra tutti i partenti. Premesse che aprono a una seconda finale all’insegna delle rivincite. Di Consoli che abbassa il tempo a 2:25.134 e si prende quella vittoria di manche che gli garantisce un posto, il secondo, sul podio. Di Paduano, che riscatta l’ottava posizione della partenza con un terzo posto di manche, Di Franco Carlucci (Team Monaco) che si trova in volata, sul traguardo, con Paduano e lo segue di soli 17 millesimi di secondo per conquistare, però, il terzo gradino del podio del WMDC. Di quella che si scrive World Malossi Day Cup ma per tutti è lui, il Mondiale. E solo se incroci quegli sguardi e senti dal vivo quei colpi di gas puoi capire cosa si prova in attesa di quella sirena. O dopo quella bandiera a scacchi.

TROFEO delle REGIONI: la regola del due

Un Trofeo delle Regioni e l’eccezione delle due manche distribuite nelle giornate di sabato e domenica per un vincitore, Giovanni Vecchio (Team d’Agata), che di motivi per festeggiare ne ha – almeno - due. Da una parte, infatti, c’è il riscatto di un titolo, il Regioni Sicilia, sfumato all’ultima gara disputatasi a Triscina mentre dall’altra si colloca la soddisfazione di una rivalsa arrivata su una pista, tanto sognata, quale quella di Vallelunga. E il fatto che non osasse sognarla da vincitore è una storia, ormai, da riscrivere. Perché se dopo la vittoria della manche del sabato, Daniele Rossi (Team DPS) in avvio di gara2 tornava in pista dopo una scivolata senza riuscire a riprendere la testa della gara, per accomodarsi sul terzo gradino del podio di giornata, lì davanti ci sono Vecchio c’è Vincenzo Pace (Team Spider), che chiuderà secondo in virtù delle due piazze di manche, a dare spettacolo. Con un duello serrato che quei 79 millesimi di secondo per Vecchio sotto la seconda bandiera a scacchi, descrive alla perfezione. 

T-MAX CUP: dialogo a due. Mentre si levano altre voci 

Diego Guerra (Marvin Racing Team), detentore del titolo, e Alberto Consoli (Spillo Corse) al suo rientro in categoria, così sul podio al termine della giornata e della stagione, ripropongono anche sull’asfalto del Taruffi il duello che ha contraddistinto un’intera annata a 560 cc che a Vallelunga, però, ha riservato delle novità. La prima, e non certo poca cosa, quella di una pole position di Consoli a cui si contrapponeva l’ultima piazza di un Guerra che però, in entrambe le manche, recuperava subito per posizionarsi a ruota del catanese già durante il primo giro. La seconda, invece, riguarda la prima volta sul podio di categoria di Manuel De Glaudi (Team Minischetti) che con la conquista del terzo gradino del podio, frutto di due finali concluse al terzo posto davanti a Nino Rodio (Spillo Corse) al via dalla prima fila della griglia di partenza, con i soli Consoli e Minischetti ad aver registrato tempi migliori dei suoi, corona una stagione in crescita chiusa alle spalle del collega di team Andrea Minischetti, a Vallelunga alle prese con la sua giornata peggiore. 

SPRINTMATIC: ritorni, eclissi e fotofinish

Una giornata no che Andrea Minischetti aggiusta, però, una volta a bordo della sua Vespa #Team7 con cui arriva a Vallelunga in testa alla classifica per riconquistare quel titolo Sprintmatic suo qualche stagione fa. Obiettivo che, con un secondo e terzo posto di manche, non mancherà di centrare anche se a rendergli la vita difficile, sul tracciato breve del Taruffi e con duelli senza soluzione di continuità, trova Klemens Svara il vero mattatore della tre giorni di fine stagione con il suo #Team6. Con la vittoria di entrambe le finali, infatti, lo sloveno compie l’impresa di salire sul secondo gradino del podio stagionale scalzando così il detentore del titolo Joe Schack, che dopo aver conquistato la pole position si eclissava chiudendo in quarta piazza. Menzione speciale per Federico Canetoli, pilota giovanissimo che nella prima frazione di gara duetta e duella con Kevin Pohl, tedesco d’esperienza in fatto di due ruote, per il terzo posto e capitolando sotto la bandiera a scacchi al fotofinish per soli 5 millesimi di secondo.

SUPERSCOOTER 4STROKE: attenti a quei cinque!

Frizzante e inattesa, la 4tempi di Vallelunga è quella che non ti aspetti. E lo è fin dai primi metri dopo il semaforo, quando in gara1 il protagonista assoluto della categoria Gennaro Adinolfi (Team AGR), si trova in difficoltà con l’assetto a causa del meteo e finisce, nonostante la pole position e in meno di mezzo giro, a chiudere il gruppo di piloti per terminare in una inedita e prudente – salvare la stagione era la sua priorità, dichiarata - quarta piazza. Sarà comunque sul podio della giornata ma sul terzo gradino. Parte bene, invece, Federico Rucci (FR Racing e DPS) che conduce, e si aggiudica, due gare in solitaria e mai in forse in un weekend in cui si toglie, anche, la soddisfazione di firmare il giro veloce con 2:36.271. A conferma del suo ruolo di primo rivale di Adinolfi ma, anche, guida di un gruppo di contendenti che nella classe 218cc stanno crescendo, mancando il podio stagionale per un massimo di 8 punti.  Il secondo posto di giornata, ma soprattutto il terzo nella stagione, di Luigi Pastore (FR Racing) e l’argento nella seconda manche di Raffaele Celentano (Team GNG Macera) – che aggiustava il cruccio di una scivolata in gara1 – per posizionarsi a un passo dal podio stagionale, la dicono lunga. Insieme a quel terzo gradino del podio di giornata di David De Glaudi non il primo del giovane pilota del Team Minischetti che insieme ad Andrea Cataffo (FR Racing) completa una griglia di piloti in ascesa.

TROFEO NAZIONALE SCOOTER VELOCITA’: ballando sotto la pioggia

Arrivato con il preciso intento di portare a Catania la coppa stagionale di categoria, Alberto Consoli (Team Mannino) riparte da Vallelunga con il perfetto centro dell’obiettivo. Quel gradino più alto del podio di giornata condiviso, nell’ordine, con Vincenzo Sciacca (Veggio Corse) e Alfonso Cirillo (Team Kinder), infatti, è il timbro di convalida del suo titolo stagionale della classe 100cc. Una giornata in cui tutto funziona, sì, ma non per questo rivelatasi meno impegnativa: la vittoria, infatti, arriva nonostante Cirillo e i suoi terzi posti, lì a soffiare sul collo dei due siciliani, e Sciacca che in entrambe le finali parte bene e riscatta subito il suo terzo posto in griglia per mettersi in tasca la prima manche, spingere tutto nella seconda senza riuscire ad arrivare oltre la seconda piazza di gara2, giornata e stagione. Confermando, entrambi, una certa predilezione per le gare sotto la pioggia (ricordate l’inizio di stagione ad Airola? I protagonisti sotto il temporale, allora, furono proprio loro) a differenza del francese Kevin Riscles (Team Macera e Riscles) che, invece, sull’asfalto bagnato compromette la sua giornata - ma non la stagione chiusa al terzo posto - già nel primo giro della prima finale, scivolando mentre è in testa alla gara.  

 

SCOOTERMATIC: l’imprevedibile al potere!

Tutto in una gara a manche unica e dal punteggio raddoppiato, che manterrà tutte le promesse e premesse della vigilia con quella imprevedibilità di cui solo la finalissima stagionale della categoria ScooterMatic è capace. Uno sguardo alla griglia di partenza e uno alla bandiera a scacchi basteranno per capire quanto quei 5 giri sotto la pioggia battente del Taruffi saranno sufficienti per rimescolare le carte e dare due facce a una sola gara. Con una successione di scivolate, perdita di posizioni e uscite di scena, come sarà per tre piloti che meglio avevano chiuso le qualifiche, quali Joe Schack (Malossi Racing Germany), Pietro Rizzo (Enneci Motor Racing) e Alfonso Cirillo (Team Kinder); con un susseguirsi di risalite e battaglie all’ultimo colpo di gas per gli inquilini del podio di giornata Antonio Paduano (Team Rivieccio), Francesco Bonomo (Birilli Racing) e Gennaro Scelzo (Team Palomba). Paduano che costruiva giro su giro, migliorando, la sua vittoria, trasformando un quinto posto in griglia prima in un duello con il francese Kevin Riscles (Team Macera Riscles), sedicesimo alla partenza ma vittima di una scivolata sul finale e quindi sesto in ordine d’arrivo, poi in un assolo sotto la bandiera a scacchi, salutata esultando. Mentre Bonomo, poi secondo sul podio, sbarazzatosi in fretta di quella ventiseiesima posizione alla partenza – avete letto bene: 26ma – andava a formare il terzetto all’inseguimento della testa della gara con Scelzo, che sulla linea del traguardo sarà terzo per soli 36 millesimi, e Franco Carlucci (Team Monaco) che chiuderà la sua gara come l’aveva iniziata, in quarta posizione, dando però molto filo da torcere ai suoi avversari, come raccontano i 75 millesimi di differenza da Scelzo e quel secondo passaggio sulla linea del traguardo in seconda posizione. Ecco perché nella ScooterMatic, a Vallelunga “le regole non esistono, esistono solo le eccezioni”.