di Emanuela Macrì
Festeggia sul gradino più alto del Trofeo ScooterMatic Regioni Nord a Modena, si toglie più di una soddisfazione e ne approfitta per sfatare qualche mito. Per Michele Galullo, la prima prova 2025 dei Trofei Malossi Girone Nord, sarà la domenica del riscatto e l’occasione per dire la sua. In pista e non solo. A cominciare dal passato, dalla scorsa stagione.
Mito sfatato numero 1: chi bene comincia è già a metà dell’opera. “Visto lo scorso anno, il mio primo ai Trofei Malossi, non posso che dire il contrario. A Modena ero riuscito a compiere solo un paio di giri nella prima finale. E la stagione non era andata meglio, con un mezzo che non mi seguiva e un paio di gare non disputate. Un mezzo disastro, insomma.”
Poi però torna a Modena ci torna per la prima prova del 2025 e riprende il discorso “da un sabato in cui andava tutto bene fino alla caduta di qualifica1.” Fino a una caviglia dolorante e una tendenza da invertire. E invertita, con una quarta casella di categoria (decima assoluta) e due frazioni di gara per aggiustare un destino.
“In gara1, dopo un paio di giri, ero alla ruota di Alice Guzzon. Trovando, prima di metà gara, un varco per passare e trovarmi da solo. Davanti non vedevo nessuno, troppo il margine con il gruppo di testa e dietro di me, girandomi per controllare dopo qualche curva, non vedevo nessuno. Non ho fatto calcoli sulla posizione e ho pensato più a non prendere rischi inutili che alla classifica.” Fino all’ultima curva quando “mi trovo uno dietro che mi passa (Christian Diana NdR) e da primo inconsapevole passo, sotto bandiera, a secondo accertato.”
Poco male, però, perché c’è un’altra possibilità. Un’altra frazione di gara “che sarà migliore della prima. Perché conosco il mio rivale diretto e da subito, gioco d’astuzia. Quando mi trovo davanti di nuovo Alice e decido di rimanerle a ruota qualche giro in più, tenendomi tutti dietro. Attendo per passarla fino a pochi giri dal termine in modo da lasciare poche possibilità agli avversari di riuscire nella stessa manovra. Riservandomi il tempo di andar a vincere senza rischi o sorprese (vedi gara1!) e senza cedere il minimo di gas.”
Per assicurarsi quel primo posto sul podio ScooterMatic Regioni Nord e sfatare il secondo mito: lo Zip è un mezzo che non ha mai apprezzato. “In passato avevo qualche dubbio, sì. E per questo gli ho preferito altri modelli. Ma la sua storia parla chiaro e ho dovuto ricredermi su tutto: è davvero tanta roba!” Tanta a cui metter mano, perché nel team che porta il nome del pilota è tutto home made nel weekend di gara. Anche il numero!
Ecco, un altro mito che andava sfatato. Quel 93 che nel mondo delle due ruote è decisamente divisivo. “So che alcuni lo snobbano mentre altri lo amano perché il primo pensiero va a Marc Marquez. E qualcuno mi ha preso pure un po’ in giro (ride NdR) ma per me è, molto più semplicemente, l’anno di nascita di Michela, la mia compagna. E mi ha portato fortuna. Per questo è lì sul cupolino e lì rimane.”
Insieme alla coppa che dal podio di Modena ha trovato casa a Pavia e il prossimo appuntamento in programma a Pomposa, con una gara da riscattare dopo il forfait dello scorso anno, già fissato sul calendario. Al netto di mitologia e smentite.