di Emanuela Macrì
A Rodengo, comune dell’Alto Adige, Marvin Gruber studia alla scuola professionale durante l’inverno e lavora durante l’estate. In questo 2024, però, una nuova stagione si è aggiunta al suo calendario: quella che dalla primavera fino all’autunno lo porta negli autodromi di tutta Italia. Con la Malossi Racing Academy. “Che avevo conosciuto e seguito su YouTube, lo scorso anno, ma a cui avevo rinunciato perché era ormai troppo tardi per iscriversi.”
Ma non per riprovarci. “Ho atteso - dietro uno schermo - e mi han selezionato (pausa…) per fortuna!” Sì perché Marvin ci teneva davvero a essere in squadra “al netto di qualche giro in pista – racconta il pilota altoatesino - posso dire di essere digiuno di qualsiasi esperienza sulle due ruote. E la Academy era, come poi si sta rivelando, quel miglior primo passo di un cammino che mi sta piacendo tantissimo. Sapevo che qui avrei avuto la possibilità di imparare tutto quello di cui ho bisogno.”
Cosa? “Dalla posizione in sella alla frenata, da come a quanto dare gas. Partendo da zero avevo bisogno di tutto: istruzioni su tecnica, metodo, consigli.” E le soddisfazioni “quelle, così tante e da subito no, non me le aspettavo. Non pensavo di poter vedere i progressi di volta in volta. Vivere un cambiamento, e guardarlo dall’interno insieme ai coach, è un’esperienza incredibile.”
Vedendo aggiungersi, qualcosa, ad ogni gara. “Quella che ho gustato di più, infatti, è stata l’ultima in ordine di tempo, quella di Cervesina. In parte per il ginocchio a sfioro sull’asfalto ma, soprattutto, perché sono riuscito dare il giusto gas a ogni curva. Con il Dragster è un rapporto in crescita, è un mezzo sorprendente. Al Tazio Nuvolari, poi, ho trovato un percorso che riassumeva, nelle sue caratteristiche, tutti gli altri tre in cui abbiamo gareggiato in precedenza.”
Portandosi tra i cordoli una maggiore sicurezza frutto dell’esperienza fatta sì, ma anche delle istruzioni e gli insegnamenti dei coach Rebecca Bianchi e Luigi Pannone. E degli esercizi che con la parte teorica in aula e quella guidata in pista, compongono i weekend in Malossi Racing Academy. “Il più utile per me si è rivelato quello che prevedeva un percorso disegnato a U, con un rettilineo, una curva a tornante e un altro rettilineo. Un esercizio più veloce rispetto agli altri, per comprendere l’impostazione della curva. Rivelatosi fondamentale nella gara di Cervesina!”
Insieme a quel “cercare la fiducia nel tempo trascorso in sella, che si trova a macinare chilometri e asfalto. Curva dopo curva” il consiglio più adatto per un pilota come Marvin, sempre concentrato. “Soprattutto in griglia di partenza, quando riesco a rimanere focalizzato sul percorso e sulla gara che dovrò fare.” Un percorso che va oltre la pista, le classifiche e i podi.
Sulla sua (personale e ideale) bandiera a scacchi c’è una frase che recita MAI MOLLARE. Il traguardo è quella linea che divide il timore di cadere dalla forza di rialzarsi, di ritrovare la fiducia per tornare in sella. “E questo è accaduto. Durante uno dei turni di prova sono scivolato, e guardando il mezzo a terra ho capito che stava chiedendomi pietà. Ma l’ho rimesso in pista e sono rientrato nonostante gli acciacchi. Non mi sono fermato, non ho avuto esitazioni.” Al box, intanto, lo aspettava l’inizio della sua nuova stagione. Quella del Marvin pilota.