di Emanuela Macrì
Che cosa rimane di una stagione di Malossi Racing Academy? “Rimane tanto, tutto. Ma soprattutto rimane e rimarrà che ora sono un pilota.” Risponde così Giulio Bagnasco a caldo, mentre si toglie il casco per posizionarsi sulla testa, un’ideale, corona d’alloro. Quella del miglior (aspirante ma ora non più!) pilota della seconda edizione della Academy, quella che gli permetterà di salire sul primo gradino del podio stagionale.
Dove riceverà, ufficialmente, il premio dedicato al vincitore dell’anno, guardandolo spuntare là in fondo, all’orizzonte: quella partecipazione gratuita alla stagione 2023 del Trofeo Nazionale Scooter Velocità con la formula Race Rent Malossi, quei cinque appuntamenti in sella ad uno Zip 100cc che ha sognato per un anno intero. Quella nuova storia a due ruote in arrivo proprio ora, mentre saluta la sua compagna d’avventura, la Vespa I-Get Malossi e i 180cc che l’han portato fino a qui.
“Insieme al lavoro di squadra, ai tanti allenamenti, le sofferenze condivise insieme alle gioie. Ai problemi che la pista pone e alle soluzioni trovate. Le risate e l’impegno. Tanto.” Insieme a tutte le spiegazioni, gli insegnamenti, i consigli dei coach. “La parte fondamentale, quella che davvero mi e ci ha permesso di rimanere in sella è stata la preparazione, quel cammino passo passo accanto ai nostri trainer che ci ha portati a un livello inimmaginabile.”
Tanto che “quell’idea iniziale sull’utilità formativa di un’esperienza come quella dell’Academy si è radicata ad ogni fine settimana nel box. Ora sono convinto che l’unico vero percorso adatto a portarmi dalla pista delle pit bike al potermi definire un pilota, sebbene ancora alle prime armi, sia proprio il percorso fatto qui. Fondamentale. Indispensabile.” Per conoscere la pista, sé stessi e sé stessi in pista. A crescere tra limiti e azzardi. Perché con l’asfalto e il mezzo ci devi fare i conti ad ogni centimetro. E la fattura arriva solo alla fine. “Qui a Vallelunga, non sono salito sul podio, dopo una serie di vittorie. In gara1, infatti, ho dovuto lasciare la gara anzitempo per un guaio tecnico. Nella seconda frazione non mi sono ritrovato. Ma ad aspettarmi sul palco c’era la coppa del miglior tempo sul giro da ritirare, insieme alla soddisfazione della stagione.” Insieme ad un altro insegnamento. E se per il momento tuta e casco rimarranno appesi al chiodo, rimane la bellezza di un anno indimenticabile chiuso sul tracciato del Taruffi. Un anno di passaggio, per la categoria, ma definitivo, per la memoria. Di quelli che rimangono. Sì, ma allora cosa rimane di una stagione di Malossi Racing Academy? Tutto. Davvero - e non finisce qui!