Joseph Boccaccio, a Racalmuto il gusto di due giorni da lupi

di Emanuela Macrì

Dalla bocca dei lupi al sorriso a 50 denti, tanti quanti i punti guadagnati per la classifica. Il fine settimana di Trofei Malossi Sicilia di Joseph Boccaccio è una questione di sapori. E di fame. Tanta, quella che lo porta all’Autodromo Valle dei Templi di Racalmuto per chiudere una stagione iniziata con un piccolo bocconcino amaro ma chiusa con un secondo posto stagionale e due giornate al peperoncino.  In cui tutto, ma davvero tutto, ha funzionato. E tutto, in due giorni, si è preso. Con gusto.

Dopo quel quinto posto di gara1 della prima prova a Favara - poi aggiustato con un secondo gradino del podio di giornata – le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto. Il motore, e io con lui, da lì abbiamo cominciato a girare nel verso giusto. Già dalla seconda gara stagionale avevo capito di aver trovato la quadra.” E Racalmuto, per la prova conclusiva del Girone Sicilia 2025, “ci arrivo avvelenato ma con qualche certezza. Di potercela fare.”

I tempi del sabato confermano. È il più veloce del Trofeo Regioni Sicilia “con un motore che mi assiste e nessun problema, se non qualche piccola noia cui trovar rimedio, velocemente, tra un turno e l’altro.” Con sedici turni di prove libere e Joseph che inizia ad apparecchiare la tavola per la domenica. Una tavolata. Visto che dovrà far accomodare il migliore tempo di categoria in qualifica, un sesto posto assoluto in griglia – posizionando la sua gomma anteriore in seconda fila, giusto qualche metro dietro i più veloci del Trofeo ScooterMatic e davanti a un paio di suoi veri big – e il meglio che verrà dallo spegnimento del primo semaforo in poi.

Mi ritrovo nella bocca dei lupi. Partire da lì è già una vittoria ma ci sto prendendo gusto. E non voglio accontentarmi. La partenza, però, non è proprio il massimo ma riesco a rimanere con il gruppo davanti e prendere un po’ di margine dai miei avversari. Per poter poi risparmiare qualcosa negli ultimi giri, la strategia è quella. Così quando a metà gara mi trovo Enzo Scianna attaccato allo scarico penso che sia inutile cercare di tenergli testa. La sua è un’altra gara rispetto alla mia e lo lascio passare.”  E fin qui tutto bene. Ma.

All’ultima curva prima del rettilineo Enzo rimedia una brutta caduta. E io perdo un paio di posizioni.” Un altro bocconcino amaro? “No, perché il nono posto assoluto è, comunque, una prima posizione nel Regioni.” E un mezzo sorriso. “Quello che poteva spegnersi in gara 2 quando, parto bene e mi rimetto sotto con la stessa strategia della prima manche. A metà gara mi giro e vedo Giuseppe Di Falco e Gianluca La Rosa. E di nuovo, penso di lasciarli passare per lo stesso motivo: la mia gara è un’altra.” 

Ma la manovra nasconde un piccolo granello di pepe. “Li faccio passare. E con loro passa anche Emanuele Giordano. E lui sì che è un avversario e con lui sì la gara la devo fare. Mi ritrovo secondo e a gas aperto mi chiedo “che faccio ora?”. Penso al motore e sulla preparazione BSC Moto: so di poterci contare.” E lì arriva la spruzzata di peperoncino. “Il giro dopo prendo la scia e li passo. Tutti e tre.” Poi con Giordano si scambiano qualche sorpasso “prima che lui perda terreno a causa di un contatto di gara con La Rosa. Peccato, la bagarre avrebbe avuto più sapore.”

Ma sotto quella bandiera a scacchi e su quel primo gradino del podio di giornata, per Joseph Boccaccio ogni morso di fame si placa. Ogni appetito sfuma. Che sapore ha la felicità? Quello intenso di un fine settimana che va dal tempo migliore, in assoluto, a due vittorie di manche fino a quella di giornata. Quella che dalla griglia, dalla quella “bocca dei lupi” come lui stesso l’ha definita, lo porta ad alzare la coppa del vincitore di giornata. E con quanto gusto!