Guerra e Boccardo. Amicizia, cc e classifiche

di Emanuela Macrì

Leggi. Ti stropicci gli occhi. Rileggi. No, aspetta, non hai letto male ma è proprio così. Nelle classifiche ScooterMatic e Trofeo Nazionale Scooter Velocità ci sono i nomi di Diego Guerra e Sergio Boccardo. E no, non si tratta di omonimia ma di quelli veri. In carne, ossa, tuta e casco. Sono loro che dopo anni di battaglie in T-Max Cup non hanno perso vizio e passione e si ritrovano in sella ad uno Zip a dar gas a nuove storie a due ruote. 

Ritrovare Sergio in griglia, significa ritrovare un amico, una persona con cui ho diviso tante cose negli anni dei Trofei Malossi, dalla strategia al team e tutto quel che un weekend di gara può contenere: non potrò mai vederlo come un avversario, ogni suo risultato non potrà che farmi piacere. Anche se siamo così diversi sull’asfalto, io con la mente più lucida e lui così sanguigno, io con tanto da imparare da uno di esperienza come Sergio che sullo Zip s’è tolto tante soddisfazioni e lavora per togliersene ancora tante. Io che qui, invece, ci arrivo per caso, per una sella offerta e una voglia di misurarmi con qualcosa di nuovo, di trovare conferma a quella caratteristica personale di adattarmi in poco tempo a un mezzo nuovo per cercare di dare il meglio.” 

E per farlo, in casa EnneCi Motor Racing, il suo nuovo Team, non gli hanno fatto mancare nulla. Un esordio in 70cc e poi via in 100cc (94 a essere proprio precisi…) e una preferenza per quest’ultimo “se proprio devo scegliere. Per la aggressività in uscita di curva, quella che senti nell’anteriore che si alleggerisce, si solleva… è impegnativo ma sa regalare quel brivido in più. Con il 70, però, non è un capitolo chiuso e vorrei dargli un’altra chance prima di dare una risposta certa.” Verdetto chiaro, invece, per Sergio Boccardo: “nella scelta tra i due non ho dubbi e dico 100 per ovvi motivi adrenalinici, dovuti alla maggiore spinta del motore e al livello di divertimento che ne consegue. Anche se devo ammettere che per il momento sono più competitivo sul 70, credo per la maggiore esperienza dovuta al maggior numero di gare disputate. O forse a tutto l’allenamento a cui non mi posso sottrarre per tener botta con quella banda di pazzi scatenati!” 

Sfide che oggi hanno un sapore nuovo.  Perché “ritrovare Diego sullo Zip per me è un vantaggio in quanto la sua presenza è capace di darmi la carica giusta per essere concentrato sul momento.” Condividere la pista con amico può essere uno stimolo che si aggiunge. “Diego ormai non è più un amico ma un Fratello e quella sorta di amore-odio che ho sviluppato per lui lo dimostra: ogni volta che arriva davanti, come quasi sempre (ma non a Magione! NdR) per un’oretta post gara non gli rivolgo la parola. Poi tutto passa, ci abbracciamo e torna il sereno. Il nostro legame è più forte di qualsiasi orgoglio, agonismo o posizione in classifica.” 

Classifiche che leggi. Ti stropicci gli occhi. Rileggi. No, aspetta, non hai letto male ma è proprio così. Diego sotto le insegne di Enneci Motor Racing, dei preparatori Nunzio Coglitore e Maurizio Morgante, mentre Sergio gareggia per quel Marvin Racing Team di Marvin Mendogho e Paolo(ne) Gazzana in cui i due piloti hanno militato, gioito e trionfato negli anni della T-Max Cup. Ma se li cerchi sono tutti nello stesso box e se li segui con lo sguardo, al muretto, ti accorgi di chi fa il tifo per chi: tutti, insieme, per tutti. Allora ti stropicci gli occhi: no, non è una lacrima, macché, è solo un po’ di Amicizia, maiuscola, che ti è entrata nell’occhio.