di Emanuela Macrì
L’istante è il punto nel quale il tempo tocca l’eternità. Quanto misuri un istante, però, è difficile da stabilire. Quel che, invece, risulta chiaro dopo la seconda gara del Girone Nord dei Trofei Malossi sul circuito di Modena è quanto una frazione di secondo possa influire, avere peso, essere in grado di raccontare e spiegare meccanismi di quella storia che stiamo vivendo e vedendo crescere intorno a noi. Fatta, anche, di brevissimi passaggi.
Trofeo Nazionale Scooter Velocità
Come nella prima finale della giornata targata 100cc, quando a guidare il quartetto di testa, davanti a Kevin Riscles (Team Riscles), Vincenzo Sciacca (Veggio Corse) e Antonio Paduano (Accardo Racing) c’è Alberto Consoli (Mannino Racing) – vincitore di giornata per la categoria - che non ha vita facile se, per tutta la frazione di gara, gli avversari si avvicendano prima davanti e poi dietro la sua ruota posteriore senza, mai, concedergli nemmeno un accenno di distacco e respiro. Un concetto spiegato alla perfezione, e decisamente riassunto, da quei 5 millesimi di secondo (la durata di un attimo? O di un istante?) che il pilota francese sulla linea del traguardo metterà fra sé e il catanese, giocandosi in pochissimi centimetri, forse meno, una vittoria di manche al sapor di battaglia e fuoco. Fiamme vive, peraltro, anche nel conflitto per la quinta piazza, appena dietro il gruppo di testa quindi, fra Alfonso Cirillo (Team Kinder) e Marco Ferraguti (Team Ferraguti) dove a spuntarla sarà Cirillo, protagonista di una volata che allo scontro per il primo posto ha poco, quasi nulla, da invidiare: giusto quel millesimo di secondo in più che farà salire a 6 differenza fra i due contendenti al loro passaggio sotto la bandiera a scacchi. E se non son numeri che parlano, questi…
SprintMatic
Scambi al vertice, non solo per quanto riguarda la gara. Se in pista, con le Vespa in livrea Malossi, sappiamo essere schierato in griglia di partenza anche lo spettacolo di sorpassi e avvicendamenti di posizioni, i numeri che escono dalle classifiche non possono, certo, esser considerati narratori meno degni. E sull’asfalto dell’Autodromo di Modena la lotta per il primo gradino del podio è una contesa, a pochi centimetri dalla linea del traguardo e in entrambi le frazioni di gara, fra il team#7 Minischetti, vincitore di giornata, e il team #6 Svara. E si riassume in una manciata di millesimi di secondo: 65 nella prima manche, quella a favore di Klemen Svara e 83 nella seconda, vinta da un Andrea Minischetti che si aggiudica così il primo posto di giornata, sebbene il tempo migliore, 1:27.249, sia quello che lo sloveno fa segnare proprio in gara2. Ma non è tutto. Perché ci sono altri millesimi, quei 69 che dividono i team #1 David De Glaudi e #9 Francesco Borghi, rispettivamente settimo e ottavo posto, a dare la misura di quanto, nella SprintMatic come nelle altre categorie dei Trofei Malossi, concentrarsi esclusivamente sulla testa della gara sarebbe un peccato. Senza possibilità di assoluzione.
SuperScooter 4 Stroke
Colpa imperdonabile, anche, quella di curarsi solo di podi e risultati lasciando ai tempi di qualifica il mero ruolo di disegnatori della griglia di partenza. A confermare la tesi che vuole una maggiore attenzione ai numeri sfornati in sede di prove cronometrate, in quel di Modena, ci pensano i 4 tempi della categoria Super Scooter 4Stroke che al termine del primo turno di qualifiche vedono Federico Rucci (FR Racing e DPS) e Raffaele Celentano (Team GNG Macera) fermare in fotocopia il loro miglior tempo in 1:22.779 e firmare la promessa di un confronto tra i due che già aveva prodotto scintille sul finale della gara di Varano. Una parola non mantenuta perché costretta a fare i conti con l’inconveniente di una caduta per Celentano nella prima manche mentre il duello, nella seconda, passa a Rucci e l’asso pigliatutto Gennaro Adinolfi (AGR Team) che sì, deve lottare con l’amico Federico nella seconda finale, ma poi va si prendere la bandiera a scacchi, la giornata e il giro veloce. I numeri, però, rimangono. Al netto di, e nonostante, le variabili ingovernabili. E chissà che non siano annunciatori di una calda seconda parte di stagione. In fin dei conti c’è chi sostiene che il futuro sia scritto nei numeri.
T-Max Cup
Più orientato al presente, invece, Alberto Consoli (Spillo Racing) che, dopo una prima manche replica delle due andate in onda a Varano con gare condotte in testa ma poi finite nelle mani del campione in carica Diego Guerra (Marvin Racing Team), decide di cogliere l’attimo. Quel momento il cui all’uscita dell’ultima curva, sulla linea dell’orizzonte si comincia a vedere la sagoma della bandiera a scacchi. Quell’istante capace di decidere una giornata e un podio, quel decimo di secondo, o poco più, che fa la differenza su un avversario che già nel nome descrive il suo temperamento e che fino a questo punto aveva messo in campo, con successo pieno, una strategia che al quarto tentativo non gli riesce. Vuoi per un errore di traiettoria non azzeccata dopo il sorpasso a tre quarti dell’ultimo giro. Vuoi perché il catanese dopo tre manche di studio ha imparato lezione e gioca in contromossa andandosi a prendere la vittoria di finale e giornata e i complimenti, pochi centimetri dopo il traguardo, di un Guerra che si conferma in testa alla classifica generale e provvisoria e riparte in direzione Roma con una seconda piazza arricchita dal premio per il giro più veloce. Rimandando a Magione una rivincita che non possiamo non aspettarci. Probabilmente ancora più ricca, tenendo conto dei tempi, in miglioramento, di Sergio Boccardo (Marvin Racing Team).
ScooterMatic Nord
Boccardo che considerava la vittoria in sella al suo 70cc nell’esordio stagionale di Varano da attribuire, in gran parte, a una felice combinazione di eventi ma che, dopo la seconda volta consecutiva ad alzare la coppa sul primo gradino del podio, forse ha cambiato idea. Convinto, probabilmente, da quella sesta posizione in griglia di partenza che non riuscirà a frenare ambizione e convinzione. Tanto da recuperare posizioni, giro su giro, per andare a farsi posto nel gruppo di testa, chiudere la prima manche in seconda posizione dietro a Vincenzo Sciacca (Macera ALRacing) – che in qualifica rimediava un ottavo, scomodo, posto ma salirà sul secondo gradino del podio di giornata davanti al tedesco Joe Schack (Malossi Racing Germany) - per poi, nella seconda, prendere il comando già a metà della gara. E apparecchiare, così, un arrivo al cardiopalma, passando sotto la bandiera a scacchi soli 17 millesimi di secondo prima di Sciacca. Quell’ istante prima che fa la differenza in classifica mentre racconta di quanto tenacia, polso e motore possano sul cronometro. Boccardo docet. Sciacca pure.
ScooterMatic Regioni Nord
Vincenzo Sciacca che dalla terza fila della griglia di partenza vede alla sua sinistra Daniele Rossi (Team DPS) mentre dritto davanti a sé la marmitta fumante di Vincenzo Pace (S.C.K. Racing) due piloti che, dopo aver fatto conoscenza durante la prima gara del Trofeo Regioni girone Nord, si ritrovano per confermare che il podio di Varano de’ Melegari non era arrivato per una casualità. E che a Modena condividere, anzi contendersi, asfalto e zona coppe, del vincitore per Rossi e del secondo posto per Pace, nello spazio, stretto, di quei 6 millesimi di secondo che li dividono sotto la seconda bandiera a scacchi di giornata, è una convalida. Ma anche una buona introduzione a quella seconda parte della stagione che è lì ad attendere il ritorno in pista.
Giusto il tempo di trascorrere qualche settimana lontani da classifiche, cilindri, cronometri e caschi. Giusto un momento per ragionare se la frase Non esiste la perfezione, al di fuori dell’istante possa fare al caso nostro, o meno. Giusto un attimo per riprende fiato e impostare il navigatore satellitare: ci vediamo Magione!