di Emanuela Macrì
Una seconda piazza di giornata. Non male per la prima volta di Francesco Buscema sull’asfalto di Pomposa. Non male ripensando a quel “primo impatto traumatico. Di certo, non l’inizio migliore. Perché da subito mi sono accorto che con il set up non ci siamo. Attendo qualche giro ma ancora non ne vengo a capo. Staccate, percorrenze, figura del tracciato: non ci siamo, con nulla! E va bene, significa che ci vorrà qualche bel chilometro per riuscire a interpretarla al meglio.” Dopo tutti quelli percorsi per arrivare fino a qui, dalla Sicilia. Eh.
Per arrivare a quel secondo posto di giornata ottenuto con studio e lavoro. Sul mezzo e in una pista che, però e comunque, alla fine non lo conquisterà. “La parte più ostica del tracciato? Quella dopo il rettilineo di partenza, dove in rapida successione una serie di curve molto veloci hanno messo a dura prova la sospensione posteriore e la mia pazienza nel trovare una quadra che non è arrivata. Ci ho provato, ma in quel punto ho sofferto.”
E in effetti vederlo occupare la quarta casella della griglia, fa strano. Non è certo un tipo da seconda linea.Anche se, quella sorte che sembrava avergli voltato le spalle, in realtà gli offre una possibilità “quella di mettermi sulla scia di Paolo Birtele e Andrea Guzzon, che la pista la conoscon molto bene e si trovano proprio davanti a me, sia in griglia che in gara. Di studiare le loro linee e farle mie. Peccato che il motore non mi abbia permesso, poi, di fare la gara che volevo.”
Già. Dopo qualche giro il pilota del Buscema Racing Team perderà progressivamente terreno rispetto ai due in testa. Ma non la testa, la sua: “il motore era fiacco, anche lui come me non ce la faceva! Ho deciso, così, di non forzare. Alzare il tiro e rischiare di guardare la pista da una prospettiva orizzontale non aveva senso. Meglio conservare un terzo, utilissimo, posto.” Che poi, in classifica, si trasformerà in secondo “per la squalifica di Andrea. Che mi è, sinceramente, dispiaciuta. Nonostante abbia finito per giocarmi a favore.”
Nella seconda finale, invece “Alice Guzzon mi ha fregato! In gara1 ha avuto molti problemi, tanto da non finirla. In gara2 è scattata da subito e non c’è stato modo di prenderla.” E questa volta, oltre che sotto bandiera anche in classifica sarà un terzo posto per Ciccio Buscema. Che però gli porterà anche un bel bottino di punti.
E la cosa che dirà essergli riuscita meglio in tutto il weekend: “il podio! Non credevo davvero di farcela. Avevo visto che Gennaro Adinolfi, il mio avversario più diretto, aveva un passo migliore del mio. Senza contare che altri si erano rivelati più veloci. Insomma, mi vedevo molto più giù dal podio che su.” E invece “è stata una bella sorpresa. Ho limitato i danni e portato a casa punti importanti. Perché la prossima sfida sarà a Cervesina e lì so che posso fare bene!”
Perché limitare i danni che a casa Buscema significa “secondo gradino del podio”! Ora capite perché vederlo occupare la quarta casella della griglia, fa strano. Perché non sia un tipo da seconda linea, lui. È una questione mentale, prima che di set up e motore. Pane e volontà a colazione e via andare. Anche sul podio!