Francesco Bonomo. A Racalmuto con il meglio che…

di Emanuela Macrì

Meglio. Quello che Francesco Bonomo avrebbe sperato per il suo weekend di gara. E quello che lo stesso pilota palermitano ha cercato di dare per tutto il fine settimana di gara sul circuito di Racalmuto. Il meglio che poteva. Che tradotto in lingua race significa un terzo posto di giornata, dietro a Vincenzo Sciacca e Francesco Buscema, non i primi due che passavano da lì. Ma due big, come lui stesso li definisce.

Certo. Francesco, sperava andasse tutto per il meglio, soprattutto nel sabato di prove libere quando le cose, invece, si sono mettono molto peggio, se non proprio male, con “un calo di potenza e il motore che, ad ogni turno, dopo due giri non ne voleva più sapere di funzionare.” Una soluzione, alla fine, con i suoi del team Karakaya, la troverà sostituendo il cilindro.  

Così sì che la situazione sembra volgere al meglio. Che tradotto, di nuovo, in lingua race significa una terza casella in griglia di partenza. Una prima fila ottenuta con un distacco di soli 3 decimi, poco più, dalla pole position. Un 1:16.336 che è decisamente meglio di quanto si potesse pensare solo 12 ore prima. 

Con un motore finalmente prestante, che mi ha permesso - nonostante una piccola noia nel finale quando ho rotto la fascia - di stare davanti e dare filo da torcere agli avversari.” Un filo lungo soli 33 millesimi di secondo, lo spazio temporale che lo separa, sotto la bandiera a scacchi, da Sciacca. Un distacco, un soffio, che gli impone il secondo posto in gara1. Poteva andare meglio? Sì. Però va anche considerato che davanti ha la gomma posteriore di un solo pilota mentre alle spalle ne ha 25 anteriori. 

Nella seconda finale di giornata, poi, ci saranno una bandiera rossa, una nuova griglia, che lo vedrà partire dalla quinta casella, un motore un po’ meno brillante e un errore di calcolo. Dopo aver passato il traguardo per più giri in testa, nel finale lo si vedrà perdere metri e posizioni. “A causa di un contatto in curva 6 a metà gara e di un errore mio nel finale.” Non è certo tipo da alibi o giustificazioni Bonomo, anzi.

“Non avevo tenuto conto di essere ormai nel finale (la gara aveva subito una riduzione a 6 giri anziché 9 sulla scorta dei 3 già compiuti prima della bandiera rossa NdR) così ho lasciato aperto un varco e Buscema si è infilato. Se avessi fatto meglio i calcoli, avrei chiuso la traiettoriaLì non avevo più tempo e metri per riparare.”

Per rimediare, forse, è tardi. Ma non si può dire che non ci provi perché è proprio nel penultimo giro che Francesco segna il suo tempo migliore di manche. Così finirà per passare per quarto sotto la seconda scacchi mentre in zona podio, ad attenderlo, c’è una coppa del terzo posto di giornata. “Speravo meglio, perché meglio potevo fare.” Sì, ma il mondo visto dal terzo gradino del podio, dopo un sabato da incubo, beh, se non è il meglio poco ci manca. Giusto giusto due gradini!