di Emanuela Macrì
Partito da Sant’Egidio del Monte Albino, dove abita in provincia di Salerno, insieme a tuta, casco e guanti Fabio Quattroventi aveva caricato in auto anche quell’intenzione di far bene. Non che di solito dimentichi, no. Ma a Magione, il secondo appuntamento del Girone Sud dei Trofei Malossi 2023 sentiva, voleva, che fosse la volta buona. Quella che lo avrebbe portato sul podio e non solo nella zona premiazioni che sì, aveva già frequentato, ma grazie ai quarti e quinti posti in classifica che ora dovevano cedere il passo.
La settimana, però, non aveva portato buone notizie: le previsioni meteo, infatti, indicavano precipitazioni per tutto il weekend, tanto da far precipitare anche l’umore del pilota del Team D.P.S. che in pioggia+gara non riusciva a vedere un buon risultato. Ma Fabio sa che tutto può sempre succedere, che Mai dire mai e nella giornata di prove libere del sabato ne aveva approfittato per raccogliere consigli e dare loro una forma, in pista. Fissando subito i cardini della giornata successiva: trovare la messa a punto ideale per due manche di gara ragionate, senza prendersi troppi rischi.
Così come farà nella prima delle due finali condotta senza forzare, rimanendo nel gruppo e accontentandosi di un terzo posto di categoria, Regioni Sud, che nella seconda manche, però, gli va un pochino stretto. Ma una volta sistematosi sulla casella, in quella seconda griglia, ad affiancarlo insieme alla fidanzata Valeria, c’è anche il timore di non riuscire a mettere sull’asfalto tutte le indicazioni. “Ero teso, scoraggiato. Così mi sono rivolto a Diego Guerra per qualche consiglio: lui, non solo mi ha tranquillizzato ma mi dato indicazioni utili per conservare gomma e calma.”
Quella calma che sarà davvero preziosa quando “pochi secondi prima di partire, il mezzo non ne vuol sapere di avviarsi. Panico, circa.” Ma mai dire mai e “all’ultimo millesimo di secondo utile Andrea Martone – figura storica del Team D.P.S. – riesce nell’impresa di farlo partire.” E Fabio in quella di mantenere autocontrollo e concentrazione. Anche se non è cosa facile.
Per “una bella gara dove riesco ad ottenere un buon tempo, il migliore del mio gruppo con 1:37,012, riuscendo a rimanere davanti. Quando, a due giri dalla fine e con un buon distacco sugli avversari, valuto che non sia il caso di esagerare, rischiando di buttare tutto all’aria.” Di non passare sotto la bandiera davanti a tutto quel gruppo di circa 5 secondi, secondo solo a Pasquale Vigna (Team Monaco) che chiude primo assoluto.
Per volare, poi sì eccome, su quel secondo gradino del podio di giornata, mollare quel freno nuovo appena montato che non sembrava, sulle prime, dare buoni risultati e non pensare più a quella pioggia che poteva rovinare tutto, anche i consigli ricevuti e portar via pure la serenità. Ma mai dire mai. E poi, vorrai mica perdere l’occasione giusta per far bene e portarti a casa soddisfazione, punti e coppa? Ma quando mai!?