Andrea Guzzon, il titolo TNSV 2024 in un solo aggettivo

di Emanuela Macrì

Se chiedi ad Andrea Guzzon di riassumere la sua stagione 2024 nel Trofeo Nazionale Scooter Velocità con un solo aggettivo riceverai come risposta un “imbarazzante”. Ma come? Con un titolo conquistato e un’etichetta con il suo nome da applicare al Trofeo, ci saremmo aspettati tutt’altra replica. Ma il Guzz sfodera il suo personalissimo dizionario in cui l’aggettivo in esame prevede due significati, opposti fra loro. E allora ascoltiamo il racconto, per capire.

Partendo, rigorosamente, dall’inizio di questa storia a 94cc. Dalla prima stagionale di Modena quando dalla casella numero 1 della griglia, allo spegnimento del semaforo, anziché fiondarsi sulla prima curva l’abbiamo visto guadagnare l’erba a bordo pista perché “lo scooter si è leggermente impennato al via e quando la gomma ha toccato di nuovo l’asfalto ha puntato verso sinistra portandomi fuori traiettoria.” E fuori gara, potenzialmente. “Gli altri erano andati e io ripartivo dalla coda del gruppo, sapevo che davanti avevano un buon passo e recuperare posizioni non sarebbe stato facile nei pochi giri di gara a disposizione.”
 

Ma “dopo un paio di giri, però, mi accorgo che i tempi del gruppo di testa sono inferiori rispetto a quanto pensavo e allora vado, non ho niente da perdere e tutto da giocarmi: per recuperare devo star sotto il tempo di qualifica.” E quei 34 millesimi sotto il tempo di pole – come testimonia il miglior tempo sul giro di manche, il suo - lo porteranno a riprendere la testa della gara e passar primo sotto la scacchi, davanti a tutti e di 95 millesimi su Nico Morelli. Colui che poi si aggiudica la seconda frazione di gara e la giornata mentre Guzzon gli fa compagnia sul podio, sul secondo gradino. “Imbarazzante. Tanto quell’ultimo posto guadagnato in pochi secondi e il tempo perso nell’erba quanto (ma in verso positivo NdR) il recupero e il piazzamento di giornata, in quella che rimarrà la gara top di stagione.”

Un’attività di aratura che Andrea riprenderà a Cervesina, in occasione del quarto appuntamento stagionale. Per chiudere nella stessa modalità con cui aveva aperto l’anno, con un finale di seconda manche “in cui me la giocavo sui millesimi con Alberto Consoli e sul rettilineo, anziché guardare la bandiera a scacchi mi giro per controllare la situazione e mi trovo nell’erba del bordo pista. Lasciando centimetri e una vittoria che mi sfugge per mezzo decimo di secondo. Imbarazzante. Come altro potrei commentare?”

Sì, però poi si presenta al World Malossi Day, finale di stagione con pochi punti di svantaggio “ma se erano meno mica mi lamentavo eh”. Anche perché con avversari diretti come Ignacio Roman e Diego Guerra c’è poco da star tranquilli. “Roman nel guidato, poi, è davvero fortissimo. In gara non c’era modo di passarlo e abbiam lottato tutti un bel po’ perché proprio nella parte guidata non ne lasciava a nessuno. Io però non potevo, non volevo, permettermi nessuna piazza che non fosse la prima, quello di fatto raggiunta.”

Anche se la certezza matematica del titolo arriva solo sul traguardo di gara2 “con lo spagnolo rimasto ormai l’unico ostacolo da superare dopo l’incidente all’ultimo giro della prima frazione che ha fatto lasciare troppi punti sull’asfalto a Morelli e non farà schierare Guerra nella seconda. Mi impongo una manche conservativa - memore della foga di star davanti dello scorso anno, di come mi sono fregato con le mie mani e ciao titolo – e solo nel finale mi giocherò il jolly, la carta tenuta nascosta fino a lì, senza scoprirmi.” Un motore da paura.

“All’ultimo giro mentre Roman chiude ogni varco possibile perdendo per questo qualcosina soprattutto nella ultima esse, io decido di aprire quel gas in più che tenevo in serbo e ce la siamo giocata al fotofinish per 32 millesimi di secondo.” Per un secondo posto conquistato d’un soffio – dietro a Morelli e davanti a Roman. Un secondo posto che poi diverrà un primo per via della squalifica tecnica di Morelli. Un titolo, diciamolo… imbarazzante! Ma nella migliore delle sue accezioni. E con buona pace dell’Accademia della Crusca che alla luce di quanto accaduto nella stagione in TNSV dovrà aggiornare la sua definizione dell’aggettivo.