Alberto Consoli, che colpo ScooterMatic e WMDC in un sol colpo!

 

di Emanuela Macrì

In un colpo di mano. Anzi, di gas. Alberto Consoli si prende tutto in un colpo solo, ovvero i titoli 2023 ScooterMatic e World Malossi Day Cup. Tutto in 3 finali disputate in una domenica. Anche se le gare a dirla tutta, saranno 5 e a sfuggirgli sarà la conferma del titolo TNSV. E non che non ci abbia provato, ben inteso ma un terzo e secondo posto nell due manche finali non gli basteranno per il triplete che è (forse l’unico) obiettivo che ancora rimane da mettere in bacheca. Triplete inteso “tutto in colpo”, anzi in un fine settimana, perché alla finalissima di questa edizione 36 dei Trofei Malossi Alberto ci arrivava già con il titolo ScooterMatic100 Sicilia in tasca. 

Perché il catanese che corre sotto le insegne del Team Mannino insieme alla tuta, e lo storico numero 222, indossa una sola filosofia: “corro per vincerle tutte”. E tante, davvero, sono le volte in cui ci riesce. Come già gli era riuscita quella combinazione di titolo italiano e mondiale, come nei box abitualmente si chiamano il Trofeo ScooterMatic e la World Malossi Day Cup. I titoli che, pensandoci bene, sono entrambi da “in un colpo (solo) di mano”.

ScooterMatic è quel titolo che costruisci per tutta la stagione, mettendo in cassaforte quei punti che poi ti giochi, tutti, in una sola mano di carte che, però, in virtù della sua unicità mette in palio il doppio dei punti. Otto giri e una manche per chiudere tutti i conti e spuntarla sugli avversari, che non sono pochi, hanno tutti il tuo stesso obiettivo e, molti di loro, pure la posizione in classifica per arrivarci. E allora non ti rimane che andare a prenderti la casella numero 1 in griglia: FATTO. E il primo posto sotto bandiera: FATTO. Perché se ti presenti alla finale con un solo punto di vantaggio (e anche qui: FATTO) su piloti come Francesco Bonomo (Team Birilli) e Francesco Buscema (Buscema Racing Team), sai che la tua unica possibilità è darti il tempo di studiare la situazione nei primi giri, prendere le misure su Giuseppe Iannini (Team D.P.S.) e Diego Guerra (Enneci Motor Racing) e poi, dalla metà della gara, mettersi in testa al quintetto nel frattempo formatosi con l’arrivo di Bonomo e Buscema e poi trovare quel pertugio, quella fessura che misura 85 millesimi di secondo che poi è il vantaggio che sulla linea del traguardo ti vale una vittoria di manche e di stagione. In solo colpo di mano. 

World Malossi Day Cup è quel titolo che, invece, costruisci in due manche ma in un solo weekend di finale di stagione. Margini d’errore: POCHIssimi. Avversari da battere: tanti, anzi, TUTTI. Perché qui ci si presenta tutti senza classifiche da difendere o calcoli di qualche genere da fare, almeno fino allo spegnimento del semaforo. Qui ci sono gas, motore e nervi d’acciaio. E allora, se vuoi quel titolo, non ti rimane che fare come Alberto (che detta così sembra pure facile, ma provateci voi NdR). Partire in pole position (FATTO!) e per la prima frazione di gara cercare di rimanere nel gruppo formato da Iannini, Guerra e Buscema a cui si è aggiunto un altro cliente scomodo, Vincenzo Sciacca (Pintax No Limits) andando a prenderti una bandiera, per l’occasione rossa anziché a scacchi, a decretare la fine al settimo giro di una manche che ti vede vincitore. Alla prima missione COMPIUTA poi andrai ad aggiungerne una seconda, come l’ordine di arrivo che ti vedrà in seconda posizione dietro a Iannini ma, per somma di punti, vincitore del titolo. Il terzo di stagione. In un colpo di mano.

Tre in uno, come nel suo box, con Maurizio Mannino, preparatore e manager del team omonimo che nel frattempo controlla il suo lavoro, il frutto di nottate a sistemare il motore e mettere a punto il mezzo, anzi i mezzi “mentre sto al muretto – racconta - controllo i tempi sulla App e, nello stesso momento, seguo lo streaming YouTube della gara.” In un colpo solo (e se fosse il loro marchio di fabbrica?) manco a dirlo.