World Malossi Day Cup: più internazionale che mai!

Sembrava il solito “affare” fra siciliani che vanno subito a monopolizzare la prima fila del World Malossi Day Cup con Alberto Consoli, Pietro Rizzo e il 4 volte iridato Francesco Bonomo, e la scia isolana continua con il quarto posto di Vincenzo Sciacca. Invece nelle due gare disputate a Vallelunga si è assistito a qualcosa di inimmaginabile solo la domenica mattina.

Dicevamo della griglia di partenza che alle spalle dei fantastici 4 vedeva Rocco Nucera e Alfonso Cirillo. Nemmeno l’ombra di uno straniero anche in terza fila, dove troviamo Sergio Boccardo, Mattia Finotello e un altro siciliano, Antonio Tornabene. Per trovare il primo straniero dobbiamo scendere in quarta fila con Gennero Scelzo e Antonio Paduano che precedono il tedesco Joe Schack. In quinta fila c’è lo Spagnolo Jhonatan Munoz Romero mentre il francese Kevin Riscles è addirittura in ottava fila.

Nulla lasciava presagire quello che si preparava sugli infuocati 4 chilometri dell’Autodromo di Vallelunga.

Allo spegnimento del semaforo in gara 1 si accende subito la “rissa” con piloti che cercano un “posto al sole” sull’allungo che porta ai Cimini. Consoli fa buona guardia ma dietro, con il gioco di scie, risalgono prepotentemente Schack e Riscles che si infilano nella top ten. Bonomo si porta in testa davanti a Boccardo, Schack e Cirillo. Consoli è quinto (“difficile fare la propria gara quando sei marcato a uomo” – dirà il catanese) su Paduano, Rizzo e Riscles che è risalito di forza nella top ten. Il campionissimo Bonomo tiene botta per due giri poi va in testa Joe Schack, ma i distacchi sono veramente esigui e si cambia di continuo la classifica. Consoli cambia tattica e rimane nascosto fino all’ultimo giro. Intanto risale come una furia anche Tornabene, rimasto intrappolato nei primi giri e ci si prepara ad una volata straordinaria. Al Tornantino Consoli rallenta di colpo e sembra tagliato fuori. Alla Roma la top ten si apre a ventaglio per giocarsi la vittoria in volata. Bonomo disegna una linea perfetta e si accoda a Schack, ma al momento di aprire il gas gli rimane l’acceleratore in mano: cavo spezzato per lui! Schack si mette in carena e vince sul francese Riscles, Rizzo, Consoli, Scelzo, Boccardo, Formisano e Cirillo, mentre Tornabene è costretto al ritiro per una toccata involontaria di Paduano. Due stranieri in testa al WMDC non si erano mai visti!

Gara 2 e cambiano le marcature: Schack e Riscles sono gli uomini da battere. Allo spegnimento del semaforo i 38 in griglia partono con “mirino alzo zero”. Consoli prova a fare la sua gara di testa, controllando gli avversari che scalpitano alle sue spalle. Risale subito Riscles che chiude il primo giro alle spalle del catanese e di Bonomo. Schack rimane abbottonato, ma nel gruppo dei primi, pronto a colpire. Va anche Nucera, che al terzo passaggio si porta in testa. Poi è la volta di Riscles che sente odore di grande impresa. Ma i conti vanno fatti col solito lungo trenino della World Malossi Day Cup. All’ultimo giro si mescolano ulteriormente le carte. All’uscita dei Cimini si porta addirittura in testa Munoz Romero, dando del gran filo da torcere a tutti. Poi Schack esce allo scoperto: alla Campagnano si porta al comando con Riscles che prova in tutti i modi a passarlo. Il francese prova il tutto per tutto alla Roma, all’esterno, ma un’imbarcata gli fa perdere millesimi preziosi e la volata finale vede Joe Schack trionfare per 79 millesimi su Alfonso Cirillo. Riscles è subito dietro con Rizzo, Paduano, Consoli, Munoz Romero, Scelzo, Bonomo, Tornabene e Sciacca che incalzano nello scarico.

Doppia vittoria nel World Malossi Day Cup a sancire una crescita nei Trofei Italiani esponenziale che mette il tedesco Joe Schack, del team Malossi Germany con il supporto tecnico del Team Mannino, sul trono del mondo del Circus Malossi. Taciturno ed introverso fuori, in pista il berlinese è un vero leone senza timori reverenziali nei confronti dei mostri sacri italiani. Per lui, in due anni di gare nel Bel Paese, un palmares di tutto rispetto, con i titoli nella ScooterMatic del Girone Nord, nella SprintMatic quest’anno con una gara d’anticipo, e ora il “mondiale” che lo proietta nell’olimpo dei “Grandi Rider” delle ruote piccole.

Al secondo posto (ed è la prima volta che accade) un altro straniero, Kevin Riscles. Il francese è tornato dopo un anno per questa finale e non si aspettava nemmeno lui un risultato così importante: “è sempre difficile contro questi avversari e siamo partiti un po’ in sordina perché in quest’anno i mezzi sono molto progrediti – racconta il rider di Clisson – in più ho avuto grandi problemi in prova ed infatti mi sono qualificato 22esimo. Fortunatamente con mio fratello Morgan siamo riuscito a trovare il bandolo della matassa e per la gara eravamo pronti. È stata una bagarre dura ma corretta, anche divertente. Sono riuscito a recuperare subito il trenino dei più veloci e sono contentissimo del secondo posto. Ma l’anno prossimo proverò a fare ancora meglio!”.

Pietro Rizzo conferma il suo amore per Vallelunga, chiudendo sul terzo gradino del podio del World Malossi Day Cup: “fortunatamente è andata meglio dello scorso anno e sono riuscito a tenere la Sicilia sul podio iridato – racconta il messinese di Enneci Motor Racing – Nunzio e Maurizio hanno lavorato alla grande per darmi un mezzo perfetto. In gara 2 non ero messo male, ma sul finale ho allargato troppo alla Roma finendo sul cordolo ed ho dovuto chiudere il gas. Volevo vincere, ma sono contentissimo lo stesso del terzo posto in mezzo a questi avversari”

“Peccato per gara 1 che non è andata secondo le aspettative, ma in gara 2 ci ho messo il cuore – commenta Alfonso Cirillo portacolori del Team Kinder – Pasquale Amura è riuscito a darmi un mezzo all’altezza, come al solito, ed io credo di avergli dato grande gioia, soprattutto con quella volata in gara 2 ad un soffio dalla vittoria. Comunque non è mai facile correre con piloti di questa levatura. Ci sto riuscendo e sono felicissimo”

Alberto Consoli fa il mea culpa: “Almeno in gara 1 devo dire che è colpa mia per non aver voluto sostituire la gomma posteriore – racconta il catenese del Team Mannino – ero convinto di reggere ed invece a pochi metri dal traguardo mi sono accorto di non averne più. Al tornantino ho dovuto chiudere il gas per non volare perdendo non so quante posizioni. Ed è andata anche bene che ho recuperato fino alla quarta con una volata spettacolare. Chiedo scusa a Maurizio Mannino per questo: potevamo fare doppietta con Joe. In gara 2 ho corso con un dolore fortissimo alla spalla per la botta rimediata nel Trofeo Nazionale: giungere alla fine è già stato un miracolo”

Sbollita la delusione, Francesco Bonomo ritrova il sorriso di sempre: “dopo 4 titoli iridati consecutivi c’è tanta tensione e gli occhi di tutti puntati addosso – racconta il palermitano del Team Birilli – noi siamo arrivati preparatissimi: Gino non ha lasciato nulla al caso dandomi uno scooter perfetto. In gara 1 ero calmo e fiducioso. Avevo preparato tutto nel miglior modo possibile. Alla Roma avevo lasciato scorrere molto lo Zip ed ero in scia a Joe con grandissima velocità, ma quando ho spalancato il gas si è rotto il filo dell’acceleratore… una doccia fredda clamorosa. In gara 2 volevo almeno vincere, ma nel finale il mezzo è calato: a quel punto era inutile rischiare. Ora è tempo di prepararsi per il prossimo anno: ci riproverò ancora!”

Ilio Ascione