Road to Malossi Day 2019. Attilio Greco e Sergio Zanetti, storie come strade

Vallelunga. Ultima tappa della stagione 2019. Da raggiungere percorrendo quella strada antica di duemila anni che conduce all’Autodromo Piero Taruffi e al World Malossi Day, l’appuntamento dell’anno. In cammino, con lo stesso passo e il medesimo carico di storie, Attilio Greco e Sergio Zanetti, volti noti nell’ambiente Malossi perché storici direttori di gara che hanno legato la loro attività a quella dei Trofei Malossi. Da molti anni, anche se decisamente meno di duemila.

Quello con Malossi e con Sergio– racconta, sorridendo, Attilio – è un rapporto duraturo. Più di un matrimonio! Certo, la mia storia inizia molto più indietro nel tempo quando portavo ancora i calzoncini corti e iniziavo a mettere i piedi in pista, nel circuito di Pergusa a pochi passi da Enna, casa mia.” 

Da lì i passi saranno poi tanti, tantissimi. Fino a quel finale di una stagione di Trofei di quasi vent’anni fa che sarà l’inizio di una collaborazione professionale divenuta un’amicizia sincera: dopo quel primo incontro al motodromo di Corridonia, infatti, le strade di Attilio e Sergio, sotto le insegne Malossi, si incroceranno spesso. 

Ma tutto è iniziato prima. “Stavo compiendo il mio solito giro a piedi lungo la pista, quello per fissare eventuali punti critici del percorso. Sandro mi raggiunse chiedendomi se poteva accompagnarmi. Era la metà degli anni ’90 ed eravamo in Sicilia, prima di dare inizio a una gara regionale. Quel giro, ad oggi, non è ancora terminato.”

Per Sergio, invece, erano gli anni ’70. Un punto imprecisato di quegli anni quando “ho conosciuto Sandro. Erano i tempi– racconta con tutta l’allegria dell’inflessione romagnola - delle moto non ancora raffreddate a liquido ma ad aria e si correva con il Ciao. Passando per Motor Show di Bologna e le gare nell’area 43 fino all’avvento degli scooter e dei Trofei, di quando in pista davo una mano a prendere i tempi di gara e mi son accorto che la strada portava verso la direzione di gara.Ovviamente sono partito da zero, come Attilio, rispettando tutte le tappe del percorso, mica mi son detto domani faccio il direttore di gara e via andare!”

Un andamento cadenzato e costante. Molto diverso dalla pista di Vallelunga, diversa da tutte le altre che ospitano i Trofei Malossi. Non solo per i suoi 4,100 km, i rettilinei veloci e quel gioco obbligato di scie per prendere velocità “ma, anche, per il rapporto– continua Attilio - con il personale di pista. Le tante persone, necessarie in un circuito tanto impegnativo, che ritrovo ogni anno con grande piacere, non solo professionale. Di loro ho fermato un ricordo, un episodio non felice ma felicemente conclusosi: un incidente alla partenza di manche con un pilota caduto (senza gravi conseguenze) e tutti gli avversari coinvolti, senza possibilità di evitare la bandiera rossa e l’interruzione della gara. E con l’intervento tempestivo sia dei sanitari che del personale di percorso. Un lavoro di squadra, tempestivo e coordinato. Un momento di tensione gestito, però, con generosa umanità. Un lavoro meraviglioso, che riesce solo quando si fa e si sa fare squadra.” 

E poi“c’è quella atmosfera - aggiunge Sergio -da grandi sogni. È un circuito che ha ospitato eventi molto importanti, non ultima una gara del Mondiale di SuperBike di qualche stagione fa. Con quell’aria da autodromo vero, completo, che respiri a pieni polmoni. Con i tratti veloci alternati ad altri passaggi più lenti che non ho avuto la fortuna di provare con la moto, ma affrontato alla guida del furgone.“Poi ride“anche se non credo sia proprio la stessa cosa!” 

Vallelunga. Una pista diversa da tutte le altre, dunque. Con quel qualcosa in più che la distingue da tutte le altre.“Come Malossi – conclude Attilio -che ha portato in pista una visione, la sua: quella di cercare il lato personale nei rapporti. Ha investito molto sul fattore umano e non è un caso che moltissimi piloti, e appassionati, continuino a seguire e partecipare ai Trofei. Che non smettano di indossare questi suoi colori, quale rendimento tangibile di quell’investimento continuo.”

Un rapporto di fiducia “che passa anche– chiude Sergio – dalla certezza di correre in sicurezza, che nei Trofei Malossi è un tema di primissimo piano. Grazie anche alla fiducia dell’organizzazione, unica nel suo genere, nei confronti del lavoro della direzione di gara. Con Sandro e tutto il suo staff ci confrontiamo, certo, dialoghiamo. Senza, però, che nessuno entri nel merito e nelle zone di competenza altrui. Questo è il grande valore aggiunto, la marcia in più.

E allora, direzione Vallelunga, via andare! Tra chilometri da macinare, atmosfere da respirare e grandi sogni da liberare. In cammino, con lo stesso passo e il medesimo carico, su quell’antica via romana che passa per un moderno autodromo per diventare la sua zona archeologica. Per ricordarci, citando Jack Kerouac, che Basta seguire la strada e prima o poi si fa il giro del mondo. 

Emanuela Macrì