Paolo Birtele, titolo ScooterMatic 2024 di prime volte

di Emanuela Macrì

Un telefono che squilla. Una chiamata dell’ultimo minuto che aprirà a una serie di prime volte (e vittorie e titoli stagionali, tra cui il Trofeo ScooterMatic 2024). Una richiesta a cui Paolo Birtele non sa dire di no: c’è un pilota da sostituire, Giuseppe Iannini, per una gara, all’autodromo di Modena. E c’è un fine settimana libero dagli impegni, quindi: perché no? Il calendario 2024 del pilota veronese, però, di fine settimana liberi ne individua altri e dopo la due giorni emiliana, alcune delle caselle ancora vuote riporteranno la scritta “Trofei Malossi”. 

Perché era da tempo che desideravo – racconta il pilota in forza al Team D.P.S. – partecipare ma l’occasione, ancora, non era arrivata. Poi una chiamata di Biagio Papa ed ecco una sella è una possibilità. Di quelle a cui un no come risposta non è previsto.” Un po’ per quel richiamo di cordoli e asfalto e un po’ perché “a Modena sarebbe stata la prima, vera, volta.” Una prima assoluta, perché Pajo (un soprannome dalla pronuncia sudamericana che si porta dagli esordi in sella) ci arriva senza conoscere né mezzo, né pista, né avversari. 

Una prima volta coronata da un gradino più alto del podio e la scoperta che “con il mezzo avremo bisogno di trovare la quadra dell’assetto, ma per il resto è un bomba. Che la pista è davvero nelle mie corde, con parti guidate e altre veloci, un bel mix. E che con questi avversari ci sarebbe stato da divertirsi.” Se vogliamo nulla di nuovo, allora. Sì, se non fosse che “a colpirmi più di tutto saranno l’organizzazione e atmosfera nel paddock. Quel giorno poi, grazie alla concomitanza del Miscela Day, c’era anche un pubblico numerosissimo. Mai vista una cosa simile!” Tanto che prima di togliere tuta e casco ha già deciso che ai prossimi appuntamenti in calendario, non mancherà. 

Perché il circuito di Pomposa, per la seconda prova in programma, la conosce come le sue tasche. Anche se qualcosa che gli brucia rimane: quella seconda manche in cui, dopo aver dominato nella prima, dovrà cedere il passo a Luca Bernardelli (in un episodio che abbiamo racconta QUI) ma che non gli toglierà, comunque, il podio “anche se tecnicamente sul traguardo ci passerà Gennaro Adinolfi” poi incappato in una squalifica. E poi perché sul circuito di Cervesina “dovevo togliermi un sassolino dallo stivale. Lì, qualche anno fa, sono stato vittima di un incidente. Con i Trofei Malossi sono stato protagonista di due belle vittorie di manche e quindi quel primo gradino del podio capace di rimuovere quel brutto ricordo.” Un ricco bottino di podi e punti per arrivare alla finale stagionale del World Malossi Day di Varano dé Melegari. E, ancora, una prima volta ad attendere. “Tanto per il fatto che la finale ScooterMatic è una gara unica. Quella dove ti giochi una stagione in soli otto giri. E già questa è una grande novità per me che mai ho affrontato una gara in una sola manche, con tutto quel che significa, anche a livello di preparazione mentale. A cui si aggiunge la novità di sfidare piloti degli altri Gironi, che nel Nord non avevo avuto modo di incontrare, quindi studiare.”

Compiti per le vacanze, dunque, tutti in quell’espressione aritmetica per cui [punti in classifica + punti doppi in palio: manche unica x piloti mai sfidati – gioco di scie] elevato alla potenza “quale posizione dovrò ottenere alla fine per fare in modo che” il risultato sia = titolo italiano ScooterMatic 2024? Tante variabili di cui tener conto per un solo il risultato utile. Un quinto posto (poi quarto per la squalifica di Vincenzo Sciacca, primo sulla linea del traguardo) e tanta bagarre tra i cordoli dell’autodromo Paletti.

 

Sono abituato a prendere e andare. Non ho strategie, guardo solo a dare gas e a fuggire, appena possibile. A Varano, partivo dalla casella numero 2 ma mi sono trovato, poi, in mezzo a giochi di tattica e un po’ spiazzato. Perché su questi tracciati ti trovi ad agire e reagire tra scie e uscite di curva. A lavorare per star davanti e trovarti poco dopo risucchiato dal gruppo.”

Tanto lavoro e una bella battaglia. Tanto da far uscire anche il vero volto di Paolo Birtele pilota. Quel Joker che si porta disegnato sulla carena “perché rido e sorrido sempre sì, ma guai a farmi un torto. Sono vendicativo, come un Joker. E nella finalissima l’ho dimostrato, con un sorpasso a Francesco Buscema, mio più diretto avversario, che il giro prima mi aveva passato in modo che non avevo digerito bene. Ho restituito il favore. Senza metterlo in pericolo ma con incisività.”

Tante prime volte, dunque. Anche per quella targhetta apposta sul Trofeo ScooterMatic, che per la prima volta vedrà il nome del trentenne pilota di Azzago, nel veronese, Paolo Birtele. E pensare che doveva essere solo una chiamata dell’ultimo minuto. Solo per una sostituzione. Solo per una gara…