Mattia Amorosi, una storia di lezioni questa Malossi Racing Academy!

di Emanuela Macrì

Una storia che inizia da una storia. Quella che porta Mattia Amorosi, diciassettenne della provincia abruzzese alla Malossi Racing Academy. Con un social di mezzo, una story in cui Ivan Giussani raccontava della sua partecipazione e un link per le informazioni. Un clic che gli cambia la vita quando “dopo averne parlato con i miei genitori decidiamo di partecipare alla selezione. Perché un sogno è un sogno!” E il resto è storia. Quella, però, è tutta da scrivere. 

L’incipit, certo, promette bene. Il titolo del primo capitolo “buone vibes. Quelle che ho sentito fin dal primo momento in sella. Quando il primo ingresso in pista mi dice che sì, ce l’ho fatta davvero ad entrare in un gruppo, in questa famiglia.” Nessun ripensamento, dunque? “No, nessuno! Impossibile proprio averne!”Nemmeno davanti alla griglia di partenza all’Autodromo di Modena, la prima della vita e una wet race da affrontare?

No. Ma andiamo con ordine. Andiamo alla domenica di gara quando, dopo il primo turno di qualifica di un sabato soleggiato “al box trovo il Dragster che monta due belle gomme da pioggia. E in programma due frazioni di gara probabilmente sotto la pioggia come da previsioni meteo. Quelle che io non avevo consultato.” Una lezione. “Ma non è finita. Perché poi, in partenza d gara1, ci si mette tutta l’inesperienza: parto in lieve anticipo – mea culpa! Non avevo capito bene bene come funzionasse… – e i 20 secondi di penalità saranno i miei nemici numero 1 gli 8 giriSotto bandiera conterò 2 posizioni perse.” Seconda lezione.

Però poi si fanno sentire di nuovo le buone vibes e la sfida per il quinto posto. “Nella seconda finale c’è stato un bel duello con Luigi Liguori. Quella pressione di sapere che qualcuno alle tue spalle vuole passare e tu devi cercare di evitarlo ecco, quello mi ha dato un gran gusto. Anche se poi mi sono ingannato: voltandomi non ho visto Luigi, perché in scia. E così, complice anche la stanchezza degli ultimi giri, pensando al pericolo scampato ho lasciato quel minimo di gas: lui ne ha approfittato. Mi ha passato e dato un’altra lezione.”

La pista insegna. I coach dell’Academy, però, di più. “Loro mi hanno svoltato il weekend, mi hanno colpito tanto. Io di lezioni ne ho fatte alcune ma persone così preparate e consigli tanto mirati e utili no, non ne ho mai avuti.” Un esempio? “La posizione in sella e il vantaggio di esporsi con il corpo. Poi mettici che anche il mezzo fa la sua parte. Che scoperta il Dragster! Mica lo pensavo così maneggevoleAbituato agli scooter stradali e i motard beh… è un altro pianeta.”

E se la giornata si è conclusa con un sesto posto, fuor di classifica ma pesanti come punti doppi, ci sono lezioni e appunti presi. Quindi, in vista della prossima prova, all’Autodromo di Magione, quali sarà il compito primo per Mattia Amorosi? “Le curve! Devo riuscire a lasciar scorrere il mezzo, staccare tardi e gestire la frenata, i freni. Allentarli in tutti i sensi.” Perché un sogno è un sogno e il resto è una storia da scrivere. Consultando, prima e  però, tutti gli appunti presi in pista!