Da YouTuber a pilota in tre mosse. Manuale teorico-pratico di trasformazione stagionale, scritto da Devais ed edito da Malossi Racing Academy. Questo il best sellers della terza stagione di vita del progetto di casa Malossi che da questa edizione vede la partnership con Italjet, a cura di Rebecca Bianchi e Luigi Pannone. Nei migliori circuiti d’Italia e, presto, ai Trofei Malossi edizione 2024.
Un’avventura nata senza davvero crederci troppo quella di Devais, iniziata con la caduta – un terz’ultimo posto di giornata - del primo fine settimana di gara a Modena, passando per l’amicizia con la sfidante numero 1 Alice Guzzon, fino alla vera svolta sull’asfalto di Binetto. Finendo per prenderla tanto sul serio da guadagnarsi il gradino più alto del podio stagionale dell’Academy, dopo non averne mancato uno dal secondo weekend di gara in poi.
Per arrivare alla finale del World Malossi Day di Varano “con il timore di non ritrovare più il feeling con il Dragster, vista – racconta lo YouTuber - la pausa più lunga dall’ultima gara rispetto alle altre e quello di commettere un errore, un’ingenuità capace di far saltare una stagione intera. E poi mi preoccupavo anche di Alice, perché sapevo che avrebbe dato tutto, come di fatto succederà in gara1…”
Devais però si presenta a Varano con un bagaglio importante, gli insegnamenti dei coach “da quelli che ti aspetti, come i consigli su traiettorie e posizione da tenere in sella fino a quelli che mai avrei considerato: la gestione, anche mentale, di un weekend di gara, come approcciare ogni singola frazione nel giusto modo dalle prove libere alle qualifiche e poi alle gare. E impegnando le giuste energie grazie ad una millimetrica attenzione all’alimentazione e l’idratazione.” Insospettabili, e fondamentali, compagni d’avventura.
“Insieme al re dei consigli: mai voltarsi indietro. Mai girarsi!” L’insegnamento che, forse, gli è valso una stagione. “Perché in gara2 a Varano, quella del tutto per tutto, se mi fossi girato e quindi accorto dell’uscita di pista di Alice forse avrei affrontato una gara diversa, sia per livello d’attenzione che per emotività.”
Ma un pilota lo riconosci da lì. Dalla capacità di portare i consigli dal box all’asfalto. “E Devais è stato promosso a pieni voti meritando – racconta coach Pannone – pure la lode. Perché ha seguito tutti i suggerimenti, si è messo molto in gioco. Ha lavorato sulla concentrazione riuscendo a portare in gara i meccanismi analizzati in fase di prove libere e giro di ricognizione a piedi.”
Un percorso che si riassume nell’ultimo weekend di gare “in cui ha studiato, tutto attentamente fin dal venerdì, osservando i compagni e soprattutto la sua diretta avversaria, che arrivava alla finale con un vantaggio di punti e tanta carica. Un fatto su tutti: ha capito, elaborato, la caduta nelle prove, quella avvenuta nel medesimo punto dove Guzzon cadrà in gara2 lasciando nella ghiaia ogni possibilità di titolo. Ne ha fatto bottino, ha dosato, non ha perso di vista l’obiettivo.”
Ha giocato il suo asso – le parole di coach Bianchi - quella sua tenacia, inaspettata tanto quanto fondamentale. Una vera dedizione al lavoro, dall’inizio alla fine, dalla griglia di partenza alla bandiera a scacchi. Spesso a ruota degli avversari, penso alla sua prima gara il cui tratto più evidente era la sua inesperienza. Ma poi in crescita costante. Un lavoro, lungo una stagione, anche su sé stesso.
Ha cambiato il metodo di lavoro o, meglio, ne ha acquisito uno, ascoltando molto i nostri consigli, attento alla teoria quanto alla pratica, prendendo seriamente anche gli esercizi nel paddock. È cresciuto molto, come pilota perché è cresciuto come persona. La dimostrazione che lo sport aiuta a crescere, non solo sul campo di gara. Se continuerà a lavorare come ha fatto finora, si toglierà delle belle soddisfazioni (che poi saranno anche nostre!) già dalla prossima stagione.”
Già. Perché la terza mossa, quella della completa trasformazione, avverrà nel 2024 quando sulla griglia di partenza ScooterMatic vedremo una visiera abbassata per celare il (nuovo) volto dello YouTuber, promosso anche in zona interviste, dove la metamorfosi è già avvenuta. Perché un pilota, quando diventale tale, lo vedi anche da lì.