Maurizio Mannino: un filo per due missioni e un solo comandamento

di Emanuela Macrì

 

Un furgone carico e tanti chilometri davanti, tanta strada da affrontare in un venerdì sera di ordinaria amministrazione a Milazzo, nella provincia di Messina. Una vigilia di fine settimana come tante altre negli ultimi decenni per Maurizio Mannino che al giro di chiave alla porta del suo negozio-officina di moto e ricambi, fa seguire quello per mettere in moto il furgone con cui raggiungere l’ennesimo circuito.

Due vite non così lontane, legate tra loro dal filo di quella passione per i motori che da sempre gira al ritmo dei 2 tempi. Due come le missioni da portare a termine, contemporaneamente, durante il fine settimana dei Trofei Malossi: se da una parte c’è la preparazione del motore e tutto il lavoro per assicurare il mezzo migliore al pilota del suo team, dall’altra c’è l’impegno per l’assistenza a tutto il paddock.

Ci sono componenti e ricambi che lasciano quel furgone carico per prendere la via dei box e casa nei motori dei piloti siciliani, tanto quelli che affrontano l’asfalto dei circuiti del girone Sicilia quanto quelli che decidono di sconfinare per partecipare alle altre gare del calendario dei Trofei Malossi. Per un servizio di assistenza, fornitura e montaggio delle gomme per la gara, nato da un accordo con l’organizzazione e arrivato in un secondo tempo rispetto alla prima volta sotto quelle insegne.

 

Quella che “nel 1994 mi porta nel paddock, con una scorta di esperienze da pilota di moto e di meccanico nella cassetta degli attrezzi e mio figlio Nicola in sella dello scooter 70cc di cui curerò ogni aspetto della preparazione. Una prima volta che, però, sarà in realtà una seconda: Nicola non aveva ancora compiuto i quattordici anni quel giorno e per questo dovremo attendere una settimana per debuttare, a Fiumefreddo”.

Un inizio di attesa che apre, però, a tutte le soddisfazioni che negli anni arriveranno, a partire da quel titolo italiano conquistato da Nicola dopo il 1999, anno di novità per quanto riguarda le categorie, fino al titolo sfiorato nel Mondiale di Vallelunga. Poi una pausa di riflessione per il pilota e, dopo qualche anno, il ritorno di Maurizio ai Trofei per prendersi cura di mezzi e piloti che dal suo box usciranno per affrontare la pista.

 

In giro per l’Italia e per l’Europa a tre colori Malossi e pronto ad affrontare sfide, sempre, di livello: quella di confrontarsi con la lingua tedesca del Team Malossi Germany, e due piloti del calibro di Joe Schack, vittorioso nella World Malossi Day Cup, e Kevin Pohl mentre “quest’anno c’è Alberto Consoli e tutto il lavoro necessario per fornirgli un motore all’altezza delle sue potenzialità, caratteristiche e ambizioni. Compito per nulla semplice perché abbinato all’alto livello delle prestazioni del pilota, da mantenere, c’è ll’impegno dell’assistenza ai piloti a cui devo dare la precedenza”.

In una corsa contro il tempo “che quest’anno temevo di non riuscire a vincere, non potendo contare sull’aiuto di un collaboratore come nelle passate stagioni, e dovendo mettere nel conto anche le tante ore alla guida insieme a tutto il lavoro di due giorni di manifestazione. La prima di Varano de’ Melegari, infatti, è stata un vero banco di prova peraltro non superata come volevo, il test di un’annata in cui poi, invece e per fortuna, ha funzionato tutto”.  

TUTTO, scritto in maiuscolo. Con la coppia Consoli – Mannino a salutare dalla vetta delle classifiche di ogni gara del Trofeo Nazionale Scooter Velocità e aggiudicarsi il titolo stagionale onorando quell’unico comandamento “non esistono secondi posti, in pista ci andiamo per vincere” che Maurizio carica sul furgone il venerdì sera. Mentre sul sedile passeggero, immancabile, trova posto quella passione, quel un filo invisibile che lega quelle sue due vite che girano, sempre, al ritmo dei 2 tempi.