Marino, il Girone Sicilia e una ScooterMatic 100cc per due

di Emanuela Macrì

 

 

 

Misurato in gradi celsius è il punto di ebollizione dell’acqua. Commutato in cc, invece, è il motore protagonista nell’ultima nata tra le categorie che animano il (già) bollente Girone Sicilia. Il suo nome è 100, Scootermatic100 e le è bastata una sola stagione, la 33ma dei Trofei Malossi, per conquistare il cuore dei piloti dell’isola. Uno su tutti quello di Samuele Marino (Team M.F. Moto), il pilota marsalese che dopo qualche anno di soddisfazioni e titoli in 70cc è alla ricerca di una nuova sfida.

Trovandone una “proprio nella ScooterMatic 100cc. Con quella bella sensazione provata da subito nonostante, anzi grazie, alle difficoltà implicite nel passaggio alla guida di un motore più potente, che impennava spesso e, quindi, da conoscere, studiare e gestire. Con il quale però ho imparato a dialogare in fretta tanto da poter dire oggi, con il senno di poi, di essermela cavata bene. Di essere soddisfatto di tutto”. 

Anche se non si può dire che l’inizio sia stato indolore. “Per nulla! E se avessi dato ascolto ai segnali arrivati il primo giorno della stagione, anziché sfidarli, avrei dovuto gettare la spugna già nei box dell’Autodromo Concordia di Favara e rinunciare anche alle qualifiche dove arrivavo senza il beneficio delle prove libere, saltate dopo un solo turno in cui avevo rimediato una caduta e l’infortunio a una mano”. Un esordio con il volto dell’ammonimento, del deterrente e che, invece, è uno sprone, un’esortazione.

E il giorno seguente, infatti, è un altro giorno. “La domenica, una volta schierati in griglia, ho avvertito subito quella vibrazione positiva. Un buon inizio della gara, poi, mi convinceva di dover tentare e riuscire nel mettere un sigillo, il primo, su una stagione in cui sentivo di avere qualcosa da dire”. Lì a Favara, dove di fatto capisce che il titolo è cosa possibile “per via quelle due vittorie di manche conquistate in sorpasso, all’ultimo giro. Combattendo e spuntandola su piloti che poi, nei Trofei Malossi edizione 33, vinceranno tanto, quasi tutto e in più categorie”. 

Vinceranno tanto, quasi tutto, meno quel titolo 100cc Sicilia che sarà suo. Storico perché il primo. Particolare perché a doppia firma. A completare l’opera stagionale, infatti, sarà un altro Marino, quello che all’anagrafe fa Filippo e porta sulla pista di Triscina, per l’appuntamento conclusivo della stagione, il suo scooter numero 59, numero omaggio al papà Giovanni. “Il mezzo con cui avevo corso la mia ultima gara nei Trofei nel 2018 a Vallelunga prima del ritorno, in questa stagione, in sostituzione di Samuele quel giorno impegnato altrove”. Per una supplenza, anzi una condivisione che, in realtà, è anche il pretesto per lasciare il paddock con il box di assistenza per tornare all’asfalto e al gusto della competizione. 

Per divertirmi, come sempre succede nei Trofei Malossi, ai quali torno appena mi è possibile. Come nell’occasione di Triscina dove Samuele mi aveva lasciato il compito di portare a termine la stagione e il titolo a casa”. Con una missione compiuta. “Anche se bonariamente mi rimprovererà – racconta, ridendo, Filippo - quel secondo posto nella seconda manche e sul podio di giornata. Un piazzamento calcolato e di necessità perché la priorità era quella del miglior risultato possibile. Rimasto senza freni ad affrontare sfidanti di quel calibro rischiavo di cadere danneggiando mezzo e stagione. Un prezzo troppo alto da pagare”.



Meglio affrontare la strigliatina di Samuele, pilota calmo e sempre attento a non commettere il minimo errore, concentrato nel trovare il momento giusto per avere la meglio sull’avversario, che una volta sfilato il casco è un ragazzo sanguigno e volitivo. Mentre con il fratello condivide il desiderio di vedere la debuttante classe 100cc siciliana arricchirsi di presenze eccellenti, ora impegnate in altre categorie, per diventare la regina del trofeo isolano. 

Samuele che per Filippo “è un figlio – e a mio figlio Emanuel somiglia come una goccia d’acqua, non solo fisicamente - più che un fratello minore. Cresciuto con e da me, più grande di dieci anni, condividiamo la quotidianità lavorativa, insieme a mia moglie Daniela, dell’officina dove ci occupiamo di mezzi a due ruote destinati alle competizioni, la vita in pista e, ora, anche il primo titolo SM100cc siciliano. Per tutto questo non potrò mai considerarlo un rivale”

Anche se questa bollente ScooterMatic100cc Sicilia, dopo l’assaggio di Triscina, gli ha lasciato un deciso languore, una discreta voglia di rituffarsi nella mischia di gas, caschi colorati e botte di adrenalina. Avversari in pista, dunque, mai? Non dimentichiamo il titolo Mai dire mai di un famoso film: che possa essere utilizzato anche per la stagione 34 dei Trofei Malossi? Lo scopriremo vivendo.